Enrico Letta non è stato solo Presidente del Consiglio, dirigente di partito e oggi segretario del Pd: secondo la maxi inchiesta del “Domani”, il n.1 Dem ha fatto molto di più, specie in termini di “affari” economici negli anni dell’esilio volontario a Parigi. Legami con multinazionali, sauditi e anche cinesi: tutti gli elementi posti all’attenzione del lungo editoriale oggi a cura di Giovanna Faggionato sono stati presentati al diretto interessato per eventuali precisazioni «su questi incarichi accumulati negli anni di lontananza dalla politica partitica», ma spiega sempre il “Domani”, «senza ottenere risposte».



Molto noto il suo ruolo di rettore della “Scienze Po” di Parigi, molto meno invece le relazioni d’affari lanciate in Francia e non solo nei 7 anni lontano dall’Italia (2014-2021). Partendo dal fondo, solo due mesi prima di tornare in Italia per prendere le redini del Partito Democratico dopo Nicola Zingaretti, Letta ha fondato la società di mediazione Equanim che ha di fatto poi portato all’accordo Veolia Suez; ha diretto la “Publicis” per 4 anni (colosso pubblicitario francese criticato all’estero per i rapporti con l’Arabia Saudita) e infine ha ricevuto un incarico dai cinesi di ToJoy (acceleratore di startup per le imprese cinesi).



L’INCHIESTA DEL “DOMANI” SU ENRICO LETTA

«La sua spalla sinistra è la politica, la spalla destra è il business», scrive il “Domani” elencando nel dettaglio tutti i presunti ruoli di rilievo avuti dal segretario Pd negli anni lontano dall’Italia e dalla politica. Incarichi da milioni di euro, parcelle alle stelle e rete di relazioni internazionali che coinvolge anche altri diversi ex Premier o politici di rilievo in Europa. Si parla dei legami con l’ex Premier belga Leterme, o l’ex Premier francese Fillon o ancora l’ex cancelliere austriaco Faymann: i rapporti negli anni alla “Sciences Po” hanno fruttato incarichi e affari anche negli ultimi anni, non da ultimo il legame con i cinesi di ToJoy che per abitudine (e per ingraziarsi parti dei mercati occidentali) tende ad affidare ruoli di rilievi a leader stranieri. La ToJoy da tempo insiste sulla necessità della nuova Via della Seta e dà pieno sostegno alle attività del Presidente cinese Xi Jinping: Letta e Faymann dallo scorso 8 agosto 2019 sono divenuti i due co-presidenti della ToJoy Western, garantendo una proficua occasione con le imprese europee che vogliono entrare nel mercato cinese. I due ex Premier hanno seguito le “orme” di un altro loro collega, Leterme che tra l’altro è tra gli advisor di Equanim appena fondata da Enrico Letta: «condotta spregiudicata al confine tra politica, lobbyng ed economia», è il commento velenoso dl “Domani” sugli affari portati avanti da Leterme. Il tutto “davanti” agli occhi (e al business) dell’ex Premier italiano.

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