Enrico Letta si scaglia contro le ambiguità della destra italiana e in particolare contro Giorgia Meloni, accolta oggi in Spagna da Vox, all’indomani delle violenze a Roma durante le manifestazioni no green pass. «Quello che è successo è molto grave. C’è l’indicazione di un malessere diffuso, che esiste e non va sottovalutato. Ma c’è anche il risorgere della violenza squadrista e fascista», ha dichiarato il segretario del Partito democratico a Mezz’ora in più, su Rai 3. Per Letta bisogna dire le cose come stanno: «Ho sentito parole vaghe in queste ore, ma non c’è da essere vaghi. Fiore e Forza Nuova, non stiamo parlando di qualcosa che è difficilmente identificabile». Quindi, l’appello alla destra italiana: «Bisogna che non ci sia nessuna forza politica che legittimi in un modo o in un altro queste forme. Oggi tutti hanno condannato, ma tutta questa vicenda è nata perché ci sono ambiguità da mesi e si liscia il pelo a questa ambiguità».
L’esponente dem attribuisce colpe e responsabilità anche alla destra. «Non si può essere ambigui su violenze, anche in queste ultime ore si continua a dire “non si capisce bene qual è la matrice, noi condanniamo tutti” e poi la prima persona con cui se la prendono è la ministra degli Interni…». Invece per Enrico Letta bisognerebbe prendersela «con quei fascisti che hanno aizzato le violenze e attaccato un sindacato esattamente come accaduto un secolo fa».
LETTA VS MELONI. E APRE A OBBLIGO VACCINALE…
Enrico Letta, che ha annunciato la mozione per lo scioglimento di Forza Nuova, ha poi attaccato frontalmente Giorgia Meloni: «Oggi non parlava da un posto qualunque, da Madrid, dal Congresso di Vox, che è il partito neofranchista che vuole rilanciare e rilegittimare il regime franchista in Francia. Lei era l’ospite d’onore. Da noi c’è disattenzione colpevole su questo». A Mezz’ora in più è poi entrato nel merito delle polemiche sul green pass e parlato dei rischi ulteriori di caos con l’introduzione dell’obbligo sul lavoro. «Se non c’è la possibilità di gestire col buonsenso una situazione come l’obbligo del green pass, allora bisognerà finire all’estrema ratio: l’obbligo vaccinale. Ho sempre pensato che bisognava fare di tutto per evitare questa estrema ratio, ma oggettivamente c’è e c’è poco da fare».
D’altra parte, non si può ignorare un malessere fortissimo che è in fermento. «Ci deve essere più attenzione alle prossime manifestazioni, fare un lavoro di prevenzione più efficace». Così come non va sottovalutato un problema ormai molto forte nelle democrazie: «La sottovalutazione della grande astensione. Ci sono parti della società che sono lontane».