Enrico Letta, segretario nazionale del Partito Democratico, non le ha mandate a dire a Matteo Salvini, leader della Lega, il quale, ai microfoni di Radio 24, ha commentato così la situazione che riguarda l’Afghanistan: “Abbiamo già registrato circa 35mila arrivi via mare, per non parlare di quelli via terra, e ora la fuga da quel Paese rischia di essere un disastro. L’Italia non può permettersi di accogliere decine di migliaia di persone, visto che i centri di accoglienza stanno già esplodendo”.



Proprio in merito a questi ragionamenti sui profughi afghani si è registrata la replica di Letta, il quale ha asserito quanto segue ai colleghi dell’agenzia stampa Adnkronos: “Le dichiarazioni di Salvini che ho letto oggi sono totalmente inaccettabili. Mi riferisco all’idea di dire: ‘Gli afghani? Giusto quei dieci che hanno collaborato con gli italiani, poi non li vogliamo gli altri’. Se questa fosse la linea guai, ma fortunatamente non sarà quella, le parole del presidente Draghi sono state diverse. Bocciato anche il discorso del presidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden, il cui discorso in conferenza stampa non ha convinto l’esponente del Pd, che si definisce un suo grande estimatore, ma asserisce con trasparenza di avere trovato le sue esternazioni totalmente inadeguate rispetto alla gravità del contesto.



ENRICO LETTA VS MATTEO SALVINI: “UN INTERO POPOLO È STATO TRADITO DALL’OCCIDENTE”

Enrico Letta, sempre in riferimento al pensiero di Matteo Salvini, ha voluto ricordare che “un intero popolo si è fidato dell’Occidente e poi si è sentito tradito da quest’ultimo, perché questa fuga vergognosa delle ultime 48 ore è un tradimento a un popolo che si è fidato di noi e che oggi probabilmente fa i conti con l’aver pensato di aver fatto male a fidarsi di noi”. Ecco perché, a giudizio dell’ex presidente del Consiglio, per fronteggiare la crisi divampata in Afghanistan dopo la conquista di Kabul e del governo da parte dei talebani, è necessario fare ricorso a una grande mobilitazione da parte dello Stivale ed è altrettanto fondamentale che “l’Europa sia unita in questo momento, lanciando un segnale di unità e messaggi molto forti”.



Per il democratico, l’Italia deve sforzarsi di mettere in campo “una grande mobilitazione nazionale, per aiutare chi desideri restare e chi decide invece di andare via, assicurando accoglienza e soprattutto aiuto alla società afghana, che era cresciuta in questi anni e che non dobbiamo lasciare sola. Dobbiamo dare veramente dare il meglio di noi, soprattutto perché non possiamo lasciare gli afghani in preda a chi vuole farli tornare all’età di mezzo. Faremo una riunione di Segreteria del Pd per mettere in campo tutte le nostre iniziative, l’Ue deve lasciare aperti i corridoi umanitari”.