Caro Aldo,
ci conosciamo e stimiamo reciprocamente da molto tempo.
Ieri, dopo avertelo scritto personalmente via mail, da queste colonne mi sono permesso di dichiarare il mio stupore per il fatto che tu abbia messo alla berlina con tanto di nome, cognome e indirizzo un professore plurilaureato di Lecco colpevole di essere contrario al green pass e al vaccino per sé.
Vedo che ieri hai rincarato la dose, e nella tua rubrica “A fil di rete” sei arrivato addirittura a stigmatizzare il fatto che i talk show invitino i no-vax “per fare casino”, mentre in questo momento sarebbe opportuno dare voce solo ai responsabili capaci di convincere gli indecisi a vaccinarsi.
Ora, io concordo con te sul fatto che vengano invitati apposta personaggi folkloristici e improbabili solo “per fare casino” (e anche per sfottere e delegittimare i no-vax o i dubbiosi, diciamocelo).
Vorrei far notare però che i virologi e i clinici televisivi che tu evidentemente ritieni responsabili hanno quasi tutti il più basso H-index di reputazione scientifica del mondo, e diversi di loro pure notevoli conflitti di interesse con case farmaceutiche, che nessuno chiede mai di dichiarare (è questo un giornalismo responsabile?).
Tu scrivi “Se una comunità intera si vaccina, si ottiene l’immunità di gregge che impedisce al virus di continuare a convivere con noi e di nuocere”. Questo è il mantra che viene ripetuto a oltranza, nonostante che diversi scienziati di tutto il mondo si siano sgolati (sta pure scritto sui manuali) nel ricordare che l’immunità di gregge non si può raggiungere perché sono proprio i vaccini impiegati a tappeto durante una pandemia a causare le varianti.
“Su certi temi non si può alimentare la confusione, permettere che le suggestioni stiano dalla parte di chi urla più forte”. Ora, da docente di comunicazione a docente di comunicazione, domando come si possa negare che da tempo tutti i media, all’unisono, siano ingaggiati a sostenere una sola verità sui vaccini (che vaccini non sono) presentandoli come l’unica possibilità di salvarci dal virus, mentre i lavori scientifici via via pubblicati dalle più autorevoli riviste scientifiche del mondo stanno dimostrando il contrario. E sono sempre di più i patologi che affermano che le morti da Covid sono notevolmente sovrastimate, mentre le morti per vaccino e relativi effetti collaterali sono ampiamente sottostimati, anche per la farraginosità (è un eufemismo) dei metodi di raccolta e segnalazione.
Da giornali e tv “responsabili” è difficile sapere che il green pass esiste solo in Francia e in Italia, e che in molti paesi si sconsiglia la vaccinazione ai minori, al contrario di quanto consigliano alcuni irresponsabili nostrani che suggeriscono di vaccinare pure gravide e bimbi piccoli (ampia documentazione a disposizione).
Nonostante questa situazione del tutto anomala, che illustri personalità del mondo della cultura hanno definito a rischio di dittatura sanitaria, tu arrivi addirittura a chiedere alle reti tv di trasformarsi in succursali di un nuovo Minculpop. A questo proposito, so che la Presidenza del Consiglio ha stanziato 50 milioni di euro per una campagna di informazione a favore della vaccinazione. Mi auguro si tratti di spazi tabellari per spot di carattere informativo. Se fosse altrimenti, vale a dire una sovvenzione agli editori per intervenire su contenuti, redazioni, e ospiti dei talk show, non è più il caso di parlare di rischio di dittatura. Ci siamo in pieno, solo che non ce ne accorgiamo.
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