Lettera alla sorella di Giulia Cecchettin, Elena, scritta da Assunta Bianco, anche lei sorella di una vittima di femminicidio, Antonia, uccisa dall’ex compagno nel 2012. Per sottolineare il dolore, rivisto negli occhi di chi ha vissuto lo stesso incubo, Assunta si rivolge a tutti i familiari delle donne che sono state assassinate da un ex partner o fidanzato, ed in particolare a Elena Cecchettin invitandola a non sentirsi in colpa dicendo: “Lei lo sa che non l’hai mai lasciata sola, non sentirti in colpa se non hai avvertito nessun campanello di allarme“.
“Questa lettera va a te Elena Cecchetin, alla tua famiglia ma anche a tutti familiari di questi crimini senza distinzione di età e nazionalità“, dice Assunta, ricordando che la storia di sua sorella Antonia, che verrà raccontata anche dalla trasmissione Amore Criminale, è simile a quella di tante altre vittime: “Antonia aveva denunciato più volte quello che poi sarebbe diventato il suo assassino, ma le denunce erano sempre rimaste sopra la scrivania dei magistrati“, aggiungendo: “Dopo anni lo posso dire: il nostro è stato un omicidio annunciato“. Per questo l’altro invito è stato quello di continuare a lottare insieme, “Continua questa lotta, fallo per tuo padre e fratello”.
La sorella di Antonia Bianco scrive a Elena Cecchettin: “Lottiamo insieme per dire basta ai femminicidi”
Assunta, sorella di Antonia Bianco, vittima di femminicidio, scrive alla sorella di Giulia Cecchettin, Elena. Nella lettera riportata dal Corriere della Sera, Assunta ricorda come la storia di Antonia Bianco, sia stata quasi annunciata. “Nessuno aveva mai fatto nulla per evitare la tragedia. Alcune settimane prima della sua morte, Antonia si era rivolta per l’ennesima volta a un commissariato di Milano per denunciare Buono, ma erano arrivati a consigliarle di farsi picchiare del suo stalker per poter accelerare un provvedimento nei confronti dell’uomo“.
E nonostante la condanna ed il riconoscimento del giudice, la famiglia di Antonia non ha mai ottenuto alcun risarcimento: “Ancora oggi, nonostante i tanti errori da parte della giustizia, non abbiamo ricevuto nessun risarcimento economico e nessun aiuto psicologico“. “Siamo stati costretti ad arrenderci“, ammette Assunta, e rivolgendosi a Elena Cecchettin conclude: “Cara Elena, ti sono vicina e vorrei conoscerti per esserti da guida e sostegno in questa lotta“, e aggiunge: “Insieme siamo una forza unica per dire basta ai femminicidi“.