Gentile direttore,
ho letto sul Sussidiario la risposta ad Alberto Contri di Carlo Zocchetti, e colgo l’occasione per salutarli entrambi. La pacata lettera di Zocchetti mi fa particolarmente piacere, dandomi l’occasione di aprire un dialogo scientifico con chi, come lui, è stato direttore della Struttura Osservatorio Epidemiologico presso la Direzione generale Sanità della Regione Lombardia.



La Commissione Medico-Scientifica indipendente (CMSi), di cui sono membro, è ben lieta che si avvii un serio confronto scientifico su tutte le tematiche legate alla pandemia Covid-19.

Per rispetto dei lettori non medici né statistici, inizio a rispondere al primo dei punti su cui Zocchetti è stato critico: l’efficacia dei vaccini Covid nei confronti dell’infezione che diventa negativa.  È questo il punto: non solo “la protezione ha durata limitata”, come ammette, ma (può apparire paradossale) si inverte addirittura nel tempo, e a ritmo accelerato con le nuove varianti e la ripetizione dei richiami. Rendendo i vaccinati più suscettibili a infettarsi (e di conseguenza anche a trasmettere ad altri). Le prove in tal senso sono in verità schiaccianti, come chiunque potrà constatare, ad es. dal “pacchetto informativo” in proposito pubblicato dalla CMSi.



Una risposta ancora più chiara, tuttavia, può venire dagli stessi dati dei bollettini ISS, che smentiscono la narrazione che l’ISS ha continuato a farne, come i comunicati della CMSi hanno ripetutamente cercato di spiegare ai decisori politici. In particolare i nostri comunicati 4, 5, 6 e 8 mostrano la divergenza tra quanto esprimevano i comunicati ISS e quanto consentivano di calcolare i dati riportati nei suoi bollettini settimanali, fino al 25 gennaio 2023, quando l’ISS ha deciso di smettere di pubblicare le tabelle che ci permettevano questo monitoraggio.

Si riproducono a titolo esemplificativo due illustrazioni, che consentono a chiunque di verificare quanto affermato, partendo dai dati delle settimane corrispondenti, nei bollettini ISS tuttora visibili su internet.



Ciò documenta come le decisioni sugli obblighi vaccinali, sul green pass ecc. fossero scientificamente insostenibili, oltre che costituzionalmente illegittime, alla luce di conoscenze scientifiche che fossero correttamente riportate. Per non ammettere quanto sopra con gli italiani, l’ISS ha continuato finché ha potuto a presentare i dati come “media pesata di periodo”, anziché evidenziare il punto di arrivo sotto la protezione dei non vaccinati, quando fosse trascorso un certo numero di mesi dall’ultima dose. Le slide qui sotto riprodotte hanno per base una pubblicazione ISS sul BMJ del febbraio 2022, da cui appariva già chiaro il fenomeno dell’inversione. Solo che, invece di trarne le conseguenze, o almeno farsi venire dubbi, l’ISS ha sollecitato la 3a dose, e poi la 4a…

Ad una prossima occasione vorrei approfittare ancora dell’ospitalità del Sussidiario per rispondere anche al secondo punto affrontato da Zocchetti: l’impatto della vaccinazione sulla malattia grave. Anche in questo caso le informazioni scientifiche più valide, desumibili anche da dati istituzionali (ma non dai commenti che le agenzie pubbliche continuano a farne), mostrano che la realtà è ben diversa rispetto alla narrazione dominante, e che si imporrebbe una moratoria, una discussione scientifica aperta, fino al cambio di strategia che auspichiamo. Siamo comunque uomini e donne di scienza, e saremmo pronti a ricrederci pubblicamente se ci fossero mostrate prove più forti di quelle in nostro possesso.

(Alberto Donzelli è coordinatore della Commissione Medico-Scientifica indipendente)

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