Compresa quest’ultima, quelle di Massimo Ranieri sono state sette le sue partecipazioni al Festival di Sanremo. “In 25 anni sai quante canzoni mi sono arrivate? Ma ho sempre detto no perché al di là del teatro non c’era la canzone che mi convinceva. Quest’anno è stato invece un cazzotto allo stomaco. La stessa emozione di Perdere l’amore”, ha spiegato oggi a Domenica In. “E’ una canzone così potente e lacerante per un dramma ancora molto grave”, ha aggiunto.
Massimo Ranieri ha ribadito come la canzone le ricordasse il suo viaggio in America quando quella nave sulla quale viaggiava gli ricordava una “barchetta a remi”. C’è infatti molto di autobiografico nella sua canzone che continua a produrgli grandi emozioni. (aggiornamento di Emanuela Longo)
“LETTERA DI LA’ DAL MARE”: IL BRANO DI RANIERI A SANREMO 2022
Ventitreesimo appuntamento stagionale con “Domenica In” e nel salotto televisivo del pomeriggio di Rai 1 ci sarà ancora spazio per i ‘postumi’ di Sanremo e per tutti i protagonisti del Festival 2022 che ancora non sono stati ospiti da zia Mara Venier: e questa volta, col ritorno dell’oramai immancabile spazio dedicato alla musica e al dopo Festival (“Tutti pazzi per Sanremo”) la padrona di casa ospiterà per delle interviste singole, tra gli altri, Giusy Ferreri, Aka7even, la coppia formata da Highsnob & Hu e, soprattutto, Massimo Ranieri.
Infatti il ritorno nella kermesse festivaliera del 70enne cantautore, attore e conduttore televisivo originario di Napoli è stato uno degli eventi del Sanremo targato Amadeus: e la sua canzone, inevitabilmente una delle più eleganti e toccanti di questa edizione, è stata capace di conquistare pubblico e critica pur piazzandosi solo alla posizione numero otto della classifica finale. La sua “Lettera di là del mare”, infatti, si era risollevata grazie ai voti della giuria popolare ma era opinione comune che avrebbe meritato di finire ai margini del podio. Intanto, come peraltro accaduto agli altri brani di Sanremo, anche quello di Ranieri si posiziona alto nelle chart italiane del periodo: se ben 18 singoli sui primi 20 provengono dal festival, “Lettera di là del mare” in una delle ultime rilevazioni era al 36esimo posto. Ma quale è il significato di questo brano e quali sono i passaggi più interessanti del testo? Andiamo a scoprirlo di seguito.
“LETTERA DI LA’ DAL MARE”: QUAL’È IL SIGNIFICATO DELLA CANZONE DI MASSIMO RANIERI
“Lettera di là dal mare” trasporta immediatamente l’ascoltatore a bordo di una nave: si parla di una “America lontana” dove coloro che sono a bordo sperano di trovarvi fortuna e libertà. Insomma la canzone affronta un tema tanto moderno e attuale quanto ‘storico’ dal momento che la vicenda dell’umanità oramai da millenni è quella di una continua emigrazione e di popoli che in massa si spostano. “La terra è un sogno altrove” sintetizza quello che qualunque migrante di ogni epoca cerca quando si imbarca, consapevole dei rischi della traversata come pure delle ‘crisi di rigetto’ di cui potrebbe essere vittima una volta che avrà messo piedi sulla terra promessa. “Questo mare / troppo grande per non tremare” canta Ranieri che parla anche delle preghiere al Signore poi, all’improvviso in quel buio che sembra eterno, ecco il primo che griderà “Terra!” come aveva mostrato Giuseppe Tornatore nel suo “La leggenda del pianista sull’oceano”.
Però “questo mare è una ferita che non scompare”: insomma la canzone è una lettera, ma anche un canto e un lamento sulla prua di una nave e Ranieri è colui che, grazie anche al pianoforte, dà voce a queste paure e ai sentimenti di chi cerca di trovare una luce in tutto quel buio e, come suggeriva Italo Calvino ne “Le Città Invisibili”, poi farle durare e darle spazio. “La canzone parla di un tema non attuale ma universale purtroppo, e da tempo: l’emigrazione” ha raccontato l’artista in una intervista concessa a RaiPlay, spiegando di credere molto in questo brano che gli ha fatto vivere il Festival come se fosse il suo primo Sanremo. E in cui c’è anche il vissuto autobiografico dato che a soli 13 anni lasciò l’Italia alla volta degli States, un viaggio al seguito del chitarrista Sergio Bruni per un tour che lo portò anche a salire sul palco dell’Academy di Brooklyn. Anche lui, a suo modo, emigrante: da Napoli all’America, e poi ritorno. Un privilegio, professionale ma anche umano, che tanti non hanno mai potuto avere.