È trascorso già un anno nella compagnia della messa quotidiana degli ammalati con don Eugenio Nembrini su Zoom. Adesso mi guardo indietro e mi chiedo come avrei vissuto senza di voi tutte le notizie brutte e scoraggianti del progredire della mia malattia. Fino al punto che lo stesso don Eugenio quando mi ha vista così giù ha preso un aereo e con la nostra Rosa sono venuti da me a Madrid da Roma e Napoli.
La continua compagnia vostra è un segno indelebile della Preferenza e della Compagnia INSTANCABILE di Dio PADRE che ci continua a creare e generare attraverso le sue due mani: lo Spirito Santo che continuamente ci ispira e Cristo nella carne di quelli che lo accolgono e dicono: “Sì, eccomi! Fatti carne in me”.
Ho visto in don Eugenio prima di tutto il suo modo di accogliere la realtà senza censurare niente. Lui dice così: “questa persona o la prendo così com’è o meglio lasciar perdere”. Penso che da qui nasce la sua tenerezza nei nostri confronti, possiamo fare le più matte o disperate domande e lui sempre ci accoglie con paternità e usa dolcezza e verità nel rispondere e correggere.
Poi vedo una Comunione fra lui e vecchi amici suoi che genera la comunione di tutto il gruppo. Quella complicità è aperta a tutti, non c’è protagonismo, lui invita a parlare e a tutti risponde con semplicità umile.
Vedo come don Eugenio è sempre pronto a lasciarsi generare, e anche la parola dell’ultimo arrivato, se lui la riconosce come vera la fa sua e lavora su quella e la ripete ringraziando, dando valore a chi l’ha detta. Perché la verità e la bellezza sono da Dio al di là di chi la dica, e per questo patrimonio di tutti.
Davanti a don Eugenio io mi trovo a casa. Allo stesso tempo lui ci trasmette il suo struggimento di fare conoscere ovunque siamo il SIGNORE che ci accomuna, ci accompagna e ci fa diventare la Sua Presenza nella nostra carne. Posso solo ringraziare lui e ringraziare i tanti amici che generosamente cantano, leggono, rispondono, rendendo bella la liturgia, come è lo stile “Giussani“: la sobrietà e la bellezza che vengono fuori da un gesto curato con amore.
Grazie amici, siete diventati parte di me. Qualsiasi cosa io potrei fare per voi chiedetemela. Per ora e da sempre da parte mia c’è già la mia preghiera per ogni bisogno che comunicate e l’offerta delle mie fatiche. Se c’è altro che io possa fare, avete già in anticipo il mio Sì che nasce dalla gratitudine. Vi voglio bene. Grazie ancora.
Alejandra Diez Bernal