Caro direttore,
il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha rilasciato una lunga intervista ad Avvenire, confermando il suo pieno appoggio al premier Giuseppe Conte, alla vigilia del Consiglio Ue decisivo per gli aiuti finanziari all’Italia.

La testata edita dalla Conferenza episcopale italiana è un quotidiano di informazione e l’intervista a quello che è tuttora il capo delegazione di M5s nell’esecutivo è di assoluto rilievo nel notiziario politico. Esattamente come lo è stata, nei giorni scorsi, la conversazione che il premier ha accordato al Giornale, di proprietà di Paolo Berlusconi.



L’uscita di Di Maio su Avvenire sembra riproporre in ogni caso – almeno in termini oggettivi – alcuni interrogativi: la Chiesa cattolica italiana osserva con favore – o addirittura condivide e sostiene – la visione del Paese e l’azione di governo di M5s? Le diverse iniziative convergenti verso la creazione di una formazione politica dei cattolici italiani hanno come riferimento principale il partito che per due volte ha indicato Giuseppe Conte a Palazzo Chigi?



È una questione non nuova. Data almeno da un’altra intervista raccolta dallo stesso Avvenire a Beppe Grillo, fondatore di M5s,  nell’aprile del 2017, un anno prima della netta affermazione elettorale di Di Maio.

È un tema che anche il Sussidiario ha giornalisticamente seguito negli ultimi mesi: a partire da un intervento di padre Bartolomeo Sorge su Civiltà Cattolica, all’origine di ampio dibattito all’interno del mondo cattolico. Un confronto acceso, che ha coinvolto – anzitutto – alte figure dell’episcopato italiano, fra l’altro editore di Avvenire.

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