Caro direttore,
l’altro ieri leggendo Repubblica molti lettori credenti hanno scoperto in modo sconsolato, da un’autorevole fonte, Roberto Saviano, di avere gravi deficit di comprensione. Non importa che si tratti di docenti universitari, studiosi o medici impegnati nella lotta al coronavirus, dunque impossibilitati a protestare. Tutti costoro condividono un peccato originale difficile da superare per il suo punto di partenza: l’invincibile infondatezza da errore logico.
In effetti lo scrittore napoletano, forse irritato per le puntuali e garbate precisazioni di Savorana, cade subito nella fallacia della generalizzazione indebita o il far di tutta l’erba un fascio: l’appartenenza cristiana è sinonimo di deficit cognitivo, che naturalmente potrà essere guarito taumaturgicamente (messaggio nascosto!) dalla resa alle opinioni non documentate dall’autore o dall’acquisizione di un patentino di immunità, nobilmente concesso dal giornalista, che eviterà di essere considerati “sedicenti cristiani”.
Da un lato inquietati, ma dall’altra rassicurati dal potere avere i giusti anticorpi, seguiamo l’ascolto dell’improbabile ragionamento di fondo, sapendo, finalmente, che l’obiezione di coscienza è diffusa in Lombardia e questo sarebbe di fatto un grave problema.
Detto altrimenti, cari amici, la libertà è rischiosa e l’obiezione di coscienza all’aborto o ad altri questioni eticamente sensibili, come negli Stati illiberali, non dovrebbe essere ammessa. Stupiti da questo dato, implicitamente asserito come valido, ma senza prove razionali, noi poveri lettori troviamo un’ennesima fallacia. Saviano confessa, infatti, ingenuamente, di non avere fonti e basi significative su quello che dice, lanciando, perciò, una ricerca su chi è stato danneggiato da medici cattolici e/o di Cl. Insomma “dagli all’untore!” (fallacia ad hominem) con intervento con gamba a martello! Non sarebbe più semplice lanciare un avviso pubblicitario su diversi giornali o un più anglosassone wanted?
Commette, comunque, un grave errore di conoscenza (fallacia ad ignorantiam): i movimenti cattolici e/o le associazioni educano alla fede, ma la responsabilità negli atti è sempre personale. Detto altrimenti, se sbaglio a spiegare Hegel, l’errore è mio, non del movimento cattolico di cui sono membro, della città in cui sono nato o dello Stato di cui faccio parte. E che diamine, Roberto! Se Totti sbaglia un goal facile, la colpa non è di sua mamma o del suo allenatore o della Roma!
Nel tentativo di replica c’è poi anche una maldestra fallacia di omissione: Saviano non cita, forse per assenza di dati probanti o di studio dei diversi fattori cogenti, che la terribile mortalità dovuta alla pandemia che ha colpito la Lombardia, con uno tsunami gravissimo, va anche messa a confronto con quella delle altre grandi aree metropolitane del mondo, per dare un giudizio più equilibrato e corretto. Gli studi del prof. Signorelli del San Raffaele dimostrano una mitigazione, come suggerito dall’Oms, difficile, ma in atto in Lombardia grazie all’abnegazione e al lavoro dei responsabili, dei medici, dei volontari e nonostante l’onda lunga.
In ultimo, il giornalista parla di “ritrovata loquacità di Cl”, ignorando totalmente il sito sempre molto attivo del movimento ecclesiale con continue testimonianze di carità, di vita attiva, di impegno culturale ed educativo: basta consultare con un semplice click. E vedere che la vita di Cl è molto più ricca e grande del proprio punto di vista.
E che dire dell’appunto contro gli Abissini e i loro ras? Saviano si esprime con un termine colonialista o senza una critica ben fondata? Certamente ignora, ancora una volta, che l’ex governatore Roberto Formigoni non aveva incarico alcuno nel movimento di Cl, né responsabilità ecclesiali, e che la nota di Cl citata era un atto affettuoso di richiamo al Padre per un suo membro.
In ultimo la conclusione è, guarda caso (!), una nuova fallacia: ad metum. Saviano passa, con estrema disinvoltura, dal processo abbastanza confuso ma inquisitoriale alla profezia minacciosa, vedendo il Buon Dio “tirato dalla giacchetta”. Lancia, perciò, strali a destra e a manca e a chi più ne ha più ne metta. E dimentica però tutti quei poveri giovani che guardano la serie Gomorra, affascinati da nobili campioni di giustizia: camorristi e faccendieri. Il secondo Saviano, dunque, che dimentica il primo Saviano! Non sarebbe meglio avere degli eroi positivi, non sarebbe più vero? Non sarebbe più rispettoso per i poliziotti, i magistrati, ecc che hanno dato la vita per la nostra difesa?