LA LETTERA DI PAPA FRANCESCO A PADRE JAMES MARTIN

Un anno fa era stato un webinar online per le regole anti-Covid, quest’anno l’evento “Outreach” (sensibilizzazione) che raccoglie interventi e testimonianze dell’apostolato tra i credenti LGBT ha visto una nuova lettera scritta da Papa Francesco e inviata al sacerdote responsabile della pastorale “arcobaleno”, Padre James Martin. «Vi incoraggio a continuare a lavorare sulla cultura dell’incontro, che accorcia le distanze e ci arricchisce con le nostre differenze, proprio come ha fatto Gesù, che si è fatto vicino a tutti», ha sottolineato il Santo Padre nell’invitare la pastorale LGBT alla preghiera e alla sensibilizzazione. «Sono consapevole che la cosa più preziosa non è ciò che appare nella brochure o nelle foto, ma ciò che è accaduto negli incontri interpersonali. La pandemia, infatti, ci ha fatto cercare alternative per accorciare le distanze», scrive Papa Francesco analizzando l’importanza della testimonianza “in presenza” perché la Chiesa si faccia sempre più prossima ad ogni individuo.



La possibilità di “guardarsi in faccia”, sottolinea ancora il Pontefice nella lettera a Padre Martin, in risposta alla missiva di qualche settimana fa, «è qualcosa di insostituibile, anche con chi la pensa diversamente o con chi le differenze sembrano separarci o addirittura confrontarsi con noi». Nel momento in cui vengono superate quelle che Papa Francesco chiama “barriere», allora «ci rendiamo conto che c’è più che ci unisce di quanto ci separa». È per questo che il Santo Padre, chiudendo la lettera inviata per l’Outreach 2022, incoraggia l’intero apostolato di credenti LGBT e lo stesso Padre Martin «a continuare a lavorare nella cultura dell’incontro, che accorcia le distanze e ci arricchisce di differenze, alla stessa maniera di Gesù, che si è fatto vicino a tutti».



LA PASTORALE LGBT E LA VICINANZA DI DIO

La prima lettera inviata da Papa Francesco a Padre Martin risale ormai al giugno 2021: erano i giorni di fuoco dello scontro tra Vaticano e Ddl Zan, il disegno di legge in quota Pd sull’omobilesbotransfobia. «Dio è padre di tutti, prego per voi», scrisse il Papa nella lettera a Padre Martin, da lui nominato consultore del Dicastero per la Comunicazione. L’invito di Papa Bergoglio è quello di comunicare alle persone LGBT «lo stile di Dio», ovvero «Vicinanza, misericordia e tenerezza». Ad un cattolico credente e di natura LGBT, che aveva sperimentato il rifiuto della Chiesa vorrebbe, Francesco spiegò che non era affatto un «rifiuto della Chiesa», ma bensì un rifiuto di «persone nella Chiesa».

Nell’insegnamento di Papa Francesco, «la Chiesa è una madre e chiama a raccolta tutti i suoi figli, senza distinzioni: Una Chiesa selettiva, di sangue puro, non è la Santa Madre Chiesa, ma piuttosto una setta». Lo scorso maggio rispondendo a diversi fedeli LGBT che rivolgevano alla Santa Chiesa Cattolica, Papa Francesco in una nuova lettera espresse un giudizio molto chiaro, «La cosa più importante che le persone LGBT devono sapere è che Dio è padre e non rinnega nessuno dei suoi figli. E “lo stile” di Dio è vicinanza, misericordia e tenerezza. Lungo questo cammino troverete Dio». A chi ribadisce le accuse contro la Chiesa di essere “ingerente” in materia di diritti e questioni etiche, la continua vicinanza del Santo Padre allontana tale visione: come ripete il papa, il problema non sono affatto le persone LGBTQ, ma più che altro un tentativo (come si legge nella Nota del Vaticano contro il Ddl Zan degli scorsi mesi) di “limitare” il libero pensiero e la libertà di educazione.