Cari fedeli,

Domenica prossima sarete chiamati a votare per l’elezione del Sindaco del nostro paese.
Il Parroco è chiamato ad essere come un padre per le persone affidate alle sue premure. Ogni buon padre si prende a cuore dei momenti cruciali della vita dei figli. Scegliere chi amministrerà il nostro Comune per cinque anni, è certamente un momento delicato e decisivo. Per questo vorrei trasmettervi qualche pensiero per vivere questo tempo da saggi discepoli del Signore Gesù.
Non voglio fare politica, benché questo sia uno dei doveri della Chiesa, ma desidero cogliere l’occasione delle elezioni, come occasione per l’educazione complessiva su quanto riguarda le scelte della nostra vita.
Non vi dirò chi dovete votare. Le due liste che si sono proposte, non si presentano sotto il simbolo di un partito, quindi non devo mettervi in guardia da schieramenti ostili o contrari alla fede in Cristo. Vorrei quindi sottolineare come si pone una Parrocchia nei confronti dell’autorità civile e poi desidererei suggerirvi alcuni punti per un saggio discernimento.



Innanzitutto il rapporto tra Parrocchia e Comune.
La relazione tra Chiesa Cattolica e Stato italiano trova la sua ultima declinazione nel rapporto che si viene a creare tra Parrocchia e Comune, Parroco e Sindaco. Questo fa sì che la nostra Parrocchia non sia una delle molteplici associazioni di Gorla Maggiore. La parrocchia è un’istituzione ed instaura con l’Amministrazione un rapporto istituzionale che ha come riferimento il Concordato. Quando la Parrocchia ottiene riconoscimenti che altre realtà presenti sul territorio non ottengono, è proprio in conseguenza della natura originale questo rapporto. La Parrocchia non chiede privilegi, esercita dei diritti. Per esempio, ciò che sto facendo con questa lettera, fa parte di uno dei diritti fondamentali della Chiesa che è quello di insegnare. Comunque, se per assurdo, anche la Parrocchia fosse una semplice associazione, a Gorla Maggiore sarebbe l’associazione con più iscritti, con il maggior numero di iniziative feriali e settimanali (solo la Domenica aggrega almeno 1800 persone), con le strutture di sua proprietà più estese (10.610 mq): quindi sarebbe nella posizione adeguata per un riconoscimento di priorità. La missione della Chiesa è l’annuncio del Vangelo e la salvezza dell’uomo: proprio questo la rende esperta in umanità e quindi interlocutore privilegiato di chi amministra persone.
Ancora. Un principio fondamentale garantito dalla Costituzione è quello di sussidiarietà. Il principio di sussidiarietà, in diritto, è il principio secondo il quale, se un ente è capace di svolgere bene un compito, lo Stato non deve intervenire, ma può eventualmente sostenerne l’azione. Tale principio va a definirsi sul ruolo spirituale, educativo e aggregativo che compete alla Parrocchia: il Comune non si sostituisce ma sostiene ciò che la Chiesa svolge nella missione che gli è propria, in particolare per ciò che risulta un vantaggio per i cittadini. Come Cattolici, siamo chiamati a rammentare ai pubblici amministratori questi due punti fondamentali di relazione.



Ecco ora qualche punto per un saggio discernimento.
Nel decidere chi votare, ponete attenzione alla persona che scegliete. Considerate attentamente le sue scelte di vita: questo conta molto più che le parole che si spendono in questi giorni o le abbondanti promesse elettorali. Siete chiamati a scegliere delle persone, non un partito. Quindi:

– Diffidate di quelle persone che hanno bisogno di mettere in cattiva luce gli altri per presentarsi come i migliori.
– Pretendete di conoscere, non solo chi votate, ma anche i nomi di chi ricopriranno i vari assessorati. Altrimenti non si scelgono le persone, ma semplicemente si vota una lista.
– Verificate le competenze. È necessario che chi gestisce la cosa pubblica abbia la lucidità di capire ciò che firma.
– Soppesate le parole che sentite, chiedendovi se chi le dice le sta già mettendo in pratica nella sua vita.
– Considerate quali interessi può avere chi si candida e vedete se sono interessi limitati a gruppi ristretti oppure destinati al bene del nostro paese.
– Preferite chi sapete capace di tutelare la nostra fede Cattolica nella sua libertà e nei suoi risvolti pubblici.
– Favorite chi può portare in Comune le istanze della Parrocchia, perché vive realmente la nostra Parrocchia come la sua Parrocchia.
– Sostenete chi difende i valori non negoziabili della nostra fede: vita, famiglia, educazione, ecc.



Infine, per le elezioni che avvengono raramente, ma soprattutto per la vita, scegliete di affidarvi a persone che hanno delle convinzioni e assicuratevi che queste siano le stesse convinzioni che aveva Gesù Cristo: convinzioni che nascono dalla Verità stessa e non dalle opinioni o dalle mode di un’epoca. “Un amico mi chiese perché non si costruivano più cattedrali come le gotiche famose, e gli dissi: gli uomini di quei tempi avevano convinzioni; noi, i moderni, non abbiamo altro che opinioni, e per elevare una cattedrale gotica ci vuole qualcosa di più che un’opinione” (Heinrich Heine).

Cari fedeli di Gorla Maggiore, io domenica non voterò perché non ho qui la mia residenza. Però, anche per queste elezioni, mi sento di augurarvi di essere Cristiani che, in ogni scelta, non si lasciano ammaliare dalle opinioni, ma si nutrono di certezze perché sono tenacemente aggrappati alla roccia che è la persona di Gesù. Solo dove c’è lui c’è la Verità.

Vi benedico.

Il vostro Parroco.
Don Valentino