Una saga familiare che è anche un affresco sociale ambientata in quello che era un tempo il Regno delle Due Sicilie. Dopo il terribile terremoto di Messina i destini del figlio di un banchiere siciliano e di Lina, magnifico personaggio rappresentante e simbolo di una Napoli città-mondo, si intrecciano in una narrazione avvincente nel romanzo “A due passi dal faro” (Iacobelli editore) di Patrizia Milone, napoletana, docente di storia e filosofia ed animatrice di un noto salotto letterario a Napoli, che sarà presentato, in anteprima nazionale a Napoli, presso la Libreria The Spark Creative Hub, piazza Bovio 33, Napoli, sabato 4 Dicembre alle ore 11.30 con la testimonianza della scrittrice dott.ssa Giovanna Mozzillo e della scrittrice Mariarosaria Selo.



Tra l’effervescenza della Belle Epoque, spenta dalla Grande Guerra, e gli anni 30 del fascismo fino al secondo conflitto mondiale, la figura di Lina, la protagonista del romanzo, campeggia in una vicenda segnata da sogni e da affanni, da paure e lutti, patriottismo e tentativi di riscatto sociale. È il ritratto di una borghesia meridionale tra speranze e disillusioni, dove i personaggi sono tutti alla ricerca di qualcosa che realizzi il loro desiderio di felicità, attraverso la disperata difesa del loro “posto al sole” e nella titanica sfida di cambiare il loro destino.



Per oltre quarant’anni docente della scuola pubblica superiore Patrizia Milone non è nuova alle esperienze letterarie, contesti di narrativa per ragazzi come “Una lettera rivoluzionaria” e “Le ragioni di Carla” editi da Loffredo e poi romanzi come “Un’eredità scomoda”, Kairos Editore. Dall’esperienza del suo salotto letterario dove a Napoli si alternano scrittori italiani, Patrizia Milone ha tratto il volume “Il convitato di pietra. 24 scrittori si interrogano sulla letteratura”, Guida Editori 2021. Ora si cimenta con la grande epopea di un Mezzogiorno raccontato attraverso il volto, la voce, le storie dei rappresentanti di una nobile famiglia siciliana che approda a Napoli all’indomani del terremoto di Messina, 1908.

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