Che profumo ha il Natale? Probabilmente ce lo siamo dimenticato e di conseguenza ne abbiamo cancellata l’esperienza per le generazioni dei più piccoli. Sfogliando questo libro gentile, com’erano gentili i libri di altri tempi, invece si risente quel profumo perduto. Il libro ci accarezza man mano che si sfogliano oltre che le pagine, anche i giorni che ci portano al “giorno” aspettato e desiderato. Quel giorno porta il numero 25, e 25 sono le tappe che ci vengono proposte con racconti e poesie che come per un’invisibile regia conducono passo passo allo zenit.
Aspettando Natale. Calendario d’Avvento. Ogni giorno una storia (Editions Comunica, 2022) è scritto a tre mani che se ne stanno sotto traccia: Raffaella Carnovale, Valeria De Domenico e Annalena Valenti. “Questo libro contiene 25 storie d’Avvento per noi e i nostri bambini”, scrive Valenti nella Prefazione. “Poesie, racconti, fiabe e leggende da tutto il mondo, segno della ricerca di una risposta al desiderio di felicità della natura intera. Tutto attende, ci raccontano: uomini, stelle di Natale, angeli e asini, fin il concerto di remote ‘campane in scampanio giubilante e clamoroso’”.
Si inizia con La leggenda dell’agnellino grigio, racconto di Hedwige Louis-Chevrillon e si finisce con il grande Vladimir Sergeevič Solovëv e la sua poesia Emanuele: “Nell’ombra dei secoli si è ormai dileguata/ quella notte in cui, stanca di male e di affanno, /la terra posò nelle braccia del cielo, e nel silenzio /nacque Dio-è-con-noi”. In mezzo, nel percorso autori noti e meno noti, racconti “riraccontati” con mano gentile da Mamma Oca, dalla cui esperienza e sensibilità si è generato questo libro.
A proposito del profumo del Natale, c’è un racconto che mette l’accento su questo sentire: è quello di Grazia Deledda, grande scrittrice sarda, premio Nobel per la letteratura nel 1926. Si intitola Il dono del Natale, ed è tratto dal V volume delle sue Novelle. Deledda con molta concretezza non di “profumo” ci parla ma di “odore”. Racconta: “In casa sua si sentiva davvero odore di festa: odore di torta di miele cotta”. E poi ancora, parlando del bambino protagonista: “Nel sentire l’odore d’arrosto che usciva dalle case, apriva le narici come un cagnolino affamato”. Ma c’è spazio anche per altro: “Poi arrivarono gli altri fratelli, portando nella cucina, prima tutta in ordine e pulita, le impronte dei loro scarponi pieni di neve, e il loro odore di selvatico”. Bellissima variante, che traccia una trait d’union tra la magia della festa e la realtà ruspante della vita.
Una nota a parte meritano certamente le illustrazioni che accompagnano il libro. Sono tutte opera di un celebre artista svedese, Carl Larsson, diventato ai suoi tempi popolarissimo proprio per queste immagini che venivano diffuse in modo che oggi definiremmo virale grazie ai grandi miglioramenti tecnici della stampa a colori raggiunti intorno al 1890. Larsson aveva sposato un’altra artista, Karin Bergöö e da lei aveva avuto sette figli. L’opera più bella di Karin era stata la straordinaria decorazione della loro casa di Sundborn, che oggi è ancora visitatissima. Una decorazione pensata per la felicità dei loro figli. Il successo degli acquarelli di Larsson è dovuto anche al fatto di rappresentare scene quotidiane ambientate proprio nelle stanze che Karin aveva decorato. È un senso di felicità “al quadrato”, non solo rappresentata ma innanzitutto vissuta.
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