C’è qualcosa che accomuna la generazione dei cosiddetti baby boomer, quelli cioè di noi nati nei primi anni 60. Pur vivendo in Italia, cioè ai confini dell’impero, quello musicale nel nostro caso, essere cresciuti e stati ragazzi negli anni 70, decennio che il sottoscritto considera “la golden age della musica rock”, ancor più degli anni 60 (ma è un’altra storia e poi allora andavamo alle elementari) ci ha lasciato un’impronta, un tatuaggio indelebile nell’anima.



Quella musica, e il fatto che in Italia avessimo a disposizione mezzi privilegiati quali le radio libere (altro che Internet) ci ha “battezzati”, come dice Jeff Tweedy dei Wilco. Alcuni di noi almeno. E ci è rimasta talmente nel sangue che abbiamo dovuto dedicarci a lei: chi facendo musica, chi scrivendone. Davide Sapienza, che non ha certo bisogno di presentazioni, è stato uno dei primi, un pioniere, e ha lasciato il segno su molti di noi, con la sua prosa immaginifica, emozionante, carica di visionarietà. Perché spesso chi scrive di musica cade nel nozionismo puro, mentre Sapienza ti fa viaggiare insieme alle note alla scoperta di mondi affascinanti e “oltre”.



Tale attitudine lo ha portato negli ultimi anni ad allontanarsi proprio dal mondo della musica, ma non l’ha mai abbandonata veramente. Si è inventato una carriera nuova e originale, “il geopoeta”, viaggiatore solitario ai confini del mondo, contemplandone le bellezze e traducendole in poesie e diari di viaggio. Ma, come dice lui, “in realtà  ho continuato a scrivere ma non di musica, bensì con la musica (…) e anche quando non scrivevo di musica, lei era lì a guidare la mia ispirazione”.

Ecco così che a un ventennio di distanza dal suo ultimo libro musicale, Sapienza ha raccolto in questo “Attraverso le terre del suono” (Edizioni Underground, pg. 202, euro 15,00) il suo diario personale. Alcuni capitoli risalgono anche a più di  vent’anni fa, altri sono composti per l’occasione. Ma il messaggio che se ne coglie è unico: allargare l’area della coscienza, non riconoscere un 45 giri dal colore della copertina.



Il libro si apre con un racconto inedito, ovvero come perdere “la verginità rock”. E’ la storia vissuta da molti giovani italiani che, a causa della cronica mancanza in quel periodo (era il 1981) nel nostro paese di nomi internazionali, in un modo o nell’altro, riuscirono a raggiungere Zurigo per assistere al concerto del primo tour europeo di Bruce Springsteen, un evento che ha cambiato e influenzato fino ai giorni nostri i fan del rock. Sapienza, giovane 18enne, con 5mila lire in tasca riesce a prendervi parte cominciando così in un certo senso il suo percorso di “geomusica”. La porta era aperta e da lì a poco la passione si sarebbe trasformata in professione, dapprima con una fanzine dedicata agli U2, Fire, diventata un punto di riferimento del giornalismo underground, poi come giornalista di testate nazionali, scrittore,conduttore televisivo, traduttore, direttore editoriale di quella che negli anni 80 era la più importante casa editrice musicale europea, Arcana.

I vari capitoli attraversano uno spettro ampio e variegato, dai Beatles a Pete Townshend, dal poeta-cantante nativo americano John Trudell (di cui Sapienza ha anche tradotto le poesie) a Syd Barrett, da Scott Walker a Daniel Lanois, da Tom Verlaine (in una intervista risalente addirittura agli anni 80) fino anche al cinema di un grande regista “musicale”, Jonathan Demme.

Al sotto scritto ha incantato in modo particolare il capitolo su Robert Wyatt, raccontato attraverso la lente professionale, ma anche e soprattutto quella dell’amicizia e dell’affetto: “Robert è disabile, con quasi nessun sussidio, e quella sua cronica incapacità di essere cattivo. Fuori è autunno urbano, nei nostri sguardi c’è il calore umano che può fermare questa pioggia sporca”. In fondo, la musica è tutta qua: calore umano che si rispecchia negli occhi di un altro. (Il volume contiene una introduzione del giornalista e discografico Luca Bernini e un capitolo scritto dal giornalista e scrittore Marco Grompi. Il libro uscirà il 22 novembre e la prima presentazione nazionale sarà a Milano domenica 24 novembre da GERMI Ldc a Milano, l’incontro sarà moderato da Manuel Agnelli).