Alberto Zanini, originario di Monterosso al Mare (2 ottobre 1956) e prematuramente scomparso in un incidente sulle pendici del Monte Sagro (Alpi Apuane) nella notte tra il 19 e il 20 marzo 1992, rivive in un libro toccante, Cronaca di una nascita, pubblicato dal giornalista ligure Pierluigi Castagneto con le Edizioni Ares di Milano. Il libro verrà presentato in anteprima domenica 17 marzo, alle 14.30 nell’Oratorio dei Neri di Monterosso a Mare, prima della Messa di suffragio a 32 anni dalla morte.
Don Alberto rivive in queste pagine attraverso gli occhi dei suoi compagni di escursione che ne ripercorrono gli ultimi istanti. Tocca poi alla sorella Beatrice, intervistata dall’autore, ripercorrere i passi salienti della sua vita, misurando gli affetti, l’incontro con CL, la vocazione, il sacerdozio, l’ultimo incarico ministeriale nella parrocchia di Vernazza. Alcuni testi scelti, tra cui le omelie dei vescovi Siro Silvestri e Giulio Sanguineti, delineano definitivamente i contorni dell’animo generoso e assetato di verità del protagonista del libro, di cui è stata aperta la causa di beatificazione. Per gentile concessione dell’editore pubblichiamo la prefazione al libro di mons. Luigi Ernesto Palletti, vescovo della Spezia-Sarzana-Brugnato.
Custodire la memoria di coloro che ci hanno preceduto è certamente importante. Lo diviene ancor più se hanno inciso in modo significativo sulla vita di persone e di intere comunità. Nel nostro caso, poi, l’attenzione va alla figura di un sacerdote che ha speso la sua vita per il bene del popolo di Dio. Questo ci invita a rivolgere a lui il nostro sguardo non solo per ricordare, ma soprattutto per riconoscere nel presente i frutti della semina evangelica da lui compiuta.
Già altri testi sono stati scritti su don Alberto. Questo, però, ha una sua peculiarità. In esso siamo accompagnati a ripercorrere insieme gli ultimi momenti della sua vita. L’autore ci permette di entrare in modo vivo ed efficace nella personalità e nella vita di questo sacerdote. Ci invita a leggere in quelle ultime ore di vita non solo il dramma dell’incidente, che porterà alla drammatica morte di don Alberto, ma tutta la dinamica di una vita. Se, infatti, da una parte ci fa volgere lo sguardo al passato, dall’altra non può che proiettarci nel futuro. Quel futuro che per il credente è certezza di vita nella luce di Dio, ma anche raccolto di un seme seminato con gioia e fedeltà nella vitalità della Parola del Vangelo. La narrazione dei momenti salienti della sua scomparsa diventa, così, motivo di rivisitazione delle relazioni interpersonali, dell’opera, della spiritualità da lui vissute con intensità e gioia. Chi legge viene come preso per mano e accompagnato passo dopo passo. Forte è l’impatto emotivo della narrazione, ma ancor più forte l’atmosfera che si viene a creare nel lettore con la concretezza di quei momenti, di quelle attese, di quei lunghi minuti in cui affiorano alla mente gli interrogativi più profondi della nostra esistenza.
Il mistero della provvidenza di Dio ci supera, ci trascende, ci interpella perché si realizza nelle concrete vicende della storia. Vicende che non sempre riusciamo subito a comprendere. In tutto ciò l’autore, accostando sapientemente fatti passati e successivi, testimonianze e ricordi, ci permette di rileggere ad un livello ben più profondo di quello della cronaca l’essenza di una vita chiamata alla luce della santità battesimale e sacerdotale. Infatti il mistero di quelle ore oscure di dolore lo si può comprendere solo se posto nella luce dell’abbraccio del Padre che è nei Cieli. Abbraccio che, anche se noi spesso facciamo difficoltà a comprendere, avvertiamo però in tutta la sua grandezza e profondità.
Nell’istante decisivo in cui termina il cammino terreno si congiungono misteriosamente il passato e il futuro. Un passato che fa memoria e ci porta a ricordare, a rileggere una vita. Un futuro che si intravvede fecondo e già da subito testimoniato negli scritti e nelle memorie vive con le quali don Alberto viene ricordato. Riportando alcuni testi, discorsi, episodi, viene riproposta in questo libro la sua figura, la sua azione, la sua interiorità, diventando così per ognuno di noi motivo di meditazione profonda e di riflessione. Coloro che l’hanno conosciuto sono testimoni di una vita che la provvidenza di Dio ha voluto in mezzo a noi. Quelli che non lo hanno incontrato personalmente vengono messi in grado, attraverso la loro narrazione, di apprenderne i lineamenti essenziali ed essere stimolati a ravvivare la propria vita nella luce di questa memoria. Certo per tutti emerge l’incrollabile certezza che la Parola di Dio pone come sigillo sulla nostra esistenza: “Chi ci separerà dall’amore di Dio?” (Rm 8, 35). E ancora: “Io sono la via, la verità e la vita” (Gv 14, 6), dice il Signore Gesù; “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà” (Gv 11, 25).
Questo testo, dunque, aggiungendosi a quelli già pubblicati, va ben oltre la descrizione storica degli eventi. Ci richiama al mistero della chiamata alla “santità” che si realizza concretamente nelle persone che Dio ci mette a fianco, come anche in noi che veniamo messi a fianco di altri fratelli e sorelle. A tutti coloro che apriranno queste pagine e si accosteranno al mistero di questa vita, rivolgo l’invito a coglierne la profondità, la fecondità e la semplicità evangelica. Sia una lettura che apra il nostro sguardo all’orizzonte del cielo. L’opera svolta da don Alberto possa ancora oggi, per la sua preghiera, la sua testimonianza e la sua passione di pastore, essere feconda in mezzo a noi e segno efficace per tutti.
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