Luigi Giussani occupa un posto di rilievo nella storia contemporanea. Egli è a tutti noto per aver fondato, negli anni Cinquanta del secolo scorso, uno dei movimenti ecclesiali più intensi e vivaci del nostro tempo, diffuso oggi in più di novanta Paesi nel mondo. La sua opera educativa, il suo contributo alla vita della Chiesa e della società, la sua partecipazione al dibattito pubblico lo hanno reso una delle figure più autorevoli del XX secolo, dentro e fuori i confini italiani. La sua proposta ha coinvolto e continua a coinvolgere, nelle diverse parti del pianeta, decine di migliaia di persone, costituendo allo stesso tempo per altri uno stimato e ricercato punto di paragone.



Ad oggi non è ancora altrettanto conosciuto, tuttavia, il suo pensiero, come se gli imponenti esiti dell’impegno educativo e del rapporto con generazioni di giovani e adulti avessero sin qui, e in modo del tutto comprensibile, conquistato le principali attenzioni.

Giussani aveva una personalità travolgente, la sua testimonianza di fede è stata ed è tuttora straordinariamente contagiosa e ricca di frutti, ma non si renderebbe adeguatamente conto di essa e della sua peculiare fecondità di risultati se ci si dimenticasse che nella sua proposta generativa di affinità e di popolo si esprime – intrecciata a una fede autenticamente e intensamente vissuta – una genialità di pensiero.



Gli esiti di molte sue riflessioni in ambito teologico, filosofico e pedagogico hanno infatti un marcato carattere di originalità e hanno profondamente, seppure a volte sotterraneamente, influenzato la cultura contemporanea. Talune intuizioni e categorie, cui esse hanno dato luogo, sono state ampiamente riprese, fino al punto di entrare a far parte del patrimonio comune, come per esempio quella di avvenimento, assunta sotto il profilo teologico come definizione dell’essenza del cristianesimo.

Quale occasione più propizia del centenario della nascita (1922-2022) per scoprire ulteriormente il carattere sorgivo e la consistenza del pensiero di Luigi Giussani, la sua originalità e le sue ancora largamente inesplorate aperture? Di qui l’idea di proporre – in vista della ricorrenza – tre volumi, rispettivamente dedicati alla riflessione teologica, filosofica e pedagogico-sociale di Giussani; un’idea prontamente accolta dell’editore Rizzoli.



Al Meeting di Rimini, il 20 agosto alle ore 19.00, viene presentato il primo dei tre, fresco di stampa, dal titolo Il cristianesimo come avvenimento. Saggi sul pensiero teologico di Luigi Giussani, che raccoglie contributi di teologi, studiosi ed esponenti di spicco del cristianesimo contemporaneo (disponibile nella libreria del Meeting e sui principali rivenditori online).

Quali sono, dal punto di vista del pensiero teologico e della concezione del cristianesimo, gli apporti, le intuizioni, i concetti chiave offerti da Luigi Giussani? A discuterne – introdotti da chi scrive, nelle vesti di curatore del libro – saranno tre fra gli autori che hanno fornito il loro contribuito: Alberto Cozzi, professore ordinario della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale a Milano e membro della Commissione Teologica Internazionale; Tom Gourlay, responsabile nazionale della Cappellania e della Formazione dei Fedeli presso l’Università di Notre Dame, in Australia, dove è assistente nell’Istituto di Filosofia e Teologia; Giulio Maspero, professore ordinario presso la facoltà di Teologia della Pontificia Università della Santa Croce di Roma e membro ordinario della Pontificia Accademia di Teologia.

È il primo degli incontri espressamente pensati per il Centenario della nascita di Luigi Giussani, nell’ambito della 43esima edizione del Meeting per l’amicizia tra i popoli.

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