Un giornalista professionista, e pure anziano, non fatica a trovare le parole, a dire qualcosa che regga un articolo a proposito di un libro. Mestiere. Stavolta proprio non ce la faccio. Mi è impossibile organizzare una fiera di parole elogiative, narrative, ordinatamente sintetiche. Vorrei trovare frasi fluorescenti, qualcosa che renda, anche flebilmente, l’incontro inaudito che questo volumetto è stato per me: ha reso palese ai miei occhi scettici che il Mistero è qui, ed è ora, presente mentre io scrivo tremando queste righe, e tu le leggi.



A noi tocca lasciarsene “pizzicare”, come scrive, ripetendo le parole di don Luigi Giussani, Mario Dupuis. Dio sa trovare il modo di strapparci dalla distrazione dell’essenziale, concentrati come siamo sul successo o l’insuccesso delle nostre opere, certo inventate per far del bene ai nostri fratelli uomini, ma non sono loro che salvano. Solo il Mistero il cui nome è Cristo, il Figlio del Dio vivente, dà consistenza al nostro io strappandolo dal nulla, e dà letizia, senso e verità alla vita.



Non sto raccontando nulla di quello che avevo immaginato di scrivere quando ho desiderato prendermi l’impegno di presentarlo per Il Sussidiario. Dupuis è da anni per me un nome è un volto importante, ha creato insieme alla moglie Daniela e ad alcuni amici, in particolare Riccardo e Michela, opere di carità – a Padova e non solo – che sono formidabili testimonianze di come il cristianesimo dia frutti sociali e di civiltà impagabili. Lo riconoscono credenti e non credenti, perché la realtà parla e anche le istituzioni qualche volta la ascoltano, e fanno sì – come è capitato a quel che han messo in piedi Dupuis & amici – che la burocrazia, invece di strozzare ciò che non nasce dalla sua pancia, valorizzi quanto liberamente fiorisce nella società.



Il titolo è attraente ma strano: Il mistero di Anna. Sottotitolo: Ca’ Edimar: l’avventura della carità (Itaca, 2021). Non preoccupatevi, nel volumetto ci sono tante cose utili a chi voglia imitare e si senta chiamato a rispondere ai bisogni più elementari di chi – come non si stanca di ripetere papa Francesco – è vittima della “cultura dello scarto”, insomma i poveri.

Ma non è questo, non sono le opere il centro di questo volume, ma Qualcuno che ci fa semplicemente “essere”, facendoci partecipare con dolori, tradimenti, ribellioni al ballo d’amore in cui è immersa la Trinità e a cui, in modo sorprendente, ci introduce da poveri cristi ma salvati!

Sono stato travolto dalle pagine scritte da Mario Dupuis, e mi viene solo il desiderio di silenzio perché non so altri, ma io non sono degno. Sin dalle prime righe mi ha visitato il Mistero che si è fatto carne in Anna, la bambina di Mario e Daniela, nata priva di mezzo cervello, ridotto a materia inerte, costretta quasi immobile nel letto, incapace di parlare, di nutrirsi, di esprimere anche solo con gli sguardi i suoi sentimenti. È accaduto che quella creatura – idonea secondo il mondo ad una igienica eutanasia – sia stata per tutti i quindici anni della sua vita di “speranza fontana vivace”: senza apparentemente far nulla ha cambiato il mondo e i cuori; ed ancora oggi la memoria di lei, la sua misteriosa missione che la fa scendere con agilità dal Paradiso di lassù a soccorrere quelli dì quaggiù, fa germinare nei suoi genitori, e per magnifico contagio in innumerevoli altre persone, l’esperienza dolce e sconvolgente della Grande Presenza, la certezza che – come scrisse Mounier cui toccò il medesimo dono di una bimba con gravissime disabilità – Qualcuno ci è accaduto e accade.

Il co-protagonista insieme ad Anna dell’avventura narrata in questo libro è don Luigi Giussani. Insieme, questi due, strana coppia formata da una bambina con disabilità gravissime e un prete inondato di Spirito Santo, hanno fatto riaccadere in me il miracolo di guardare come mai prima i volti dei miei figli, ma anche di quelli degli altri, come documento stupefacente del mistero. Che c’è, eccome se c’è, e opera. Dupuis descrive come Giussani guardava-guardava-guardava-guardava (quattro volte come i colpi beethoveniani della Quinta sinfonia) e chiedeva anche a Mario il medesimo metodo. Guardare vedendo l’unicità irripetibile di ogni persona, Anna è Cristo che si fa carne qui ed ora. Anna Dupuis, nel nostro caso, ma ciascuno ha le sue incomparabili Anne. Le opere nascono poi con logica ferrea da questa scoperta del Mistero.

P.S. Il libro va letto, è obbligatorio, sono 112 pagine, il carisma di don Giussani vi riluce come l’oro delle donne Tuareg, discendenti della Regina di Saba. Ma di questo un’altra volta…

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