“Lo vidi in una mattina nebbiosa di novembre. Un uomo minuto, con il cappotto troppo grande che sembrava pesargli sulle spalle e la coppola calata sulle orecchie. Stava prendendo da una panchina, che era stata il suo letto, una valigia legata con lo spago, il suo cuscino in quell’umida notte milanese. Lentamente si avviò verso l’Istituto dei Tumori, le spalle curve. Non immaginavo che quell’uomo esile avrebbe cambiato la mia vita”.



Sono passati quasi quarant’anni da quello strano incontro. Davanti alla panchina di piazza Gorini, nella periferia nord-orientale di Milano, Lucia Vedani ha avuto un’intuizione che l’ha portata a fondare una nuova realtà di accoglienza e solidarietà, CasAmica Onlus. È un’organizzazione di volontariato che risponde a un bisogno avvertito; dal 1986 infatti accoglie i malati e i loro familiari in difficoltà provenienti da tutta Italia e dall’estero per curarsi negli ospedali di Milano, Lecco e Roma.



In un’epoca segnata dalla sofferenza ma arida come la nostra, la commovente storia di Lucia, raccontata nel libro Una panchina ha cambiato la mia vita (Ares, 2023), è un’autentica boccata d’ossigeno, un esempio di generosità apprezzato e sostenuto fra gli altri da Papa Benedetto e da Papa Francesco, ma anche da vip del mondo dello spettacolo come Edoardo Bennato, Alberto Fortis, Gerry Scotti, Max Giusti e Federica Panicucci.

“Perché questo libro?”, si chiede l’autrice, sposata e madre di quattro figli. “Nei tempi difficili e complicati in cui viviamo, in cui sembra che tutto vada male e che soltanto gli eventi negativi attirino l’attenzione dei media, ho sentito la necessità di comunicare che il Bene c’è e che merita di essere conosciuto. Ritengo sia indispensabile prendere coscienza che si può agire per migliorare le cose: basta volerlo e non farsi bloccare dalle difficoltà o dalla sfiducia”. Come? “Con tante piccole azioni che, insieme, hanno un grande valore, proprio come ogni singola goccia d’acqua serve a formare un oceano. Con questo libro racconto con semplicità un modo, il mio modo per promuovere il Bene”.



Le sei case fondate in 37 anni (quattro a Milano, in attesa di una quinta, una a Lecco e una a Roma), sono sempre aperte per i “migranti della salute”, coloro cioè che necessitano di accoglienza e supporto in occasione di un ricovero e di cure, e per i parenti che li accompagnano e li assistono. Finora CasAmica ha offerto ospitalità e il calore di una famiglia ad oltre 100mila pazienti e ai loro familiari. In tutte le strutture è garantita non solo una sistemazione confortevole ma anche la piena disponibilità e il sostegno di 120 volontari, che restano a fianco degli ospiti per tutto il percorso di cura, sostenendoli sia a livello logistico che psicologico-emotivo.

A dimostrazione del fatto che CasAmica risponde a una crescente esigenza degli utenti delle strutture sanitarie provenienti da fuori regione, nel 2022 sono state accolte complessivamente 5mila persone, per quasi 40mila notti di ospitalità, con un incremento del 18% rispetto al 2021, un anno ancora pesantemente condizionato dalla pandemia. Milano da sola ha avuto un incremento ancora maggiore, il 31% di presenze in più con 3mila persone accolte e 25mila notti di accoglienza. Per questa sempre maggiore richiesta è in via di realizzazione una quinta struttura ricettiva di 3mila metri quadrati tra interni ed esterni, che si svilupperà su quattro piani e potrà ospitare fino a sessanta persone al giorno; la nuova Casa di accoglienza sorgerà vicino all’Ospedale San Raffaele, non lontano dall’Istituto dei Tumori e dal Neurologico Carlo Besta.

Una delle quattro Case attive nel capoluogo lombardo è interamente dedicata ai bambini e agli adolescenti, dal momento che almeno un malato su dieci che arriva a Milano per curarsi è minorenne. La struttura è appositamente studiata “a misura di bambino”, cosicché i piccoli ospiti possano sentirsi a proprio agio e condurre, con i loro familiari, per tutto il tempo necessario, una vita il più possibile normale malgrado la malattia e la lontananza da casa.

L’Ambrogino d’Oro, la massima onorificenza milanese, che ha premiato Lucia Vedani e CasAmica come esempio di “generosità e coraggio”, è solo uno fra i tanti riconoscimenti ricevuti. Questa meritoria realtà di accoglienza dei malati e dei loro familiari (che chiede un contributo solo a chi se lo può permettere, nella massima libertà) si inserisce nel solco di una secolare tradizione di carità e solidarietà che da sempre caratterizza la terra ambrosiana e la sua gente.

Lunedì 20 marzo, alle 18, al Teatro Wagner (piazza Wagner 2, Milano), c’è la presentazione del libro “Una panchina ha cambiato la mia vita” (Ares), con l’autrice Lucia Vedani. Per partecipare, inviare una mail a: eventi@casamica.it

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