Evoluzionismo: tutto quello che sapevate sta per cambiare! Proprio così, e per capirlo occorre leggere l’agile libro La verità sull’evoluzione (Cantagalli, 2022) scritto dal pediatra e bioeticista Carlo Bellieni assieme ad un’autorità internazionale nel campo filosofico, la professoressa Lourdes Velázquez. Hanno voluto togliere la ruggine dall’impalcatura costruita in un secolo di pregiudizi sull’evoluzione della vita, perché proprio a forza di pregiudizi ancora si parla nei testi scolastici o nei giornali dell’evoluzione. Il libro parte da una serie di articoli pubblicati proprio su queste pagine nel 2019.



Ma non avete mai sentito stridere l’immagine classica, quella che trovate in tutti i libri, in cui l’evoluzione si vede come un passaggio dalla scimmia all’uomo, ma al cui vertice cosa trovate? Fateci caso: l’uomo bianco, l’uomo maschio, l’uomo adulto, l’uomo sano. Amore per la semplificazione o vero lapsus? Gli autori del libro credono nella seconda possibilità. Questa premessa serve a capire perché l’idea della supremazia del “più adatto” abbia avuto tanto successo, dato che il successo lo danno in questi poveri secoli non la verità delle idee ma la propaganda. Serviva ad avvalorare l’idea post-hegeliana che lo stato del potere è lo stato giusto, che chi comanda lo fa per pura legge naturale. Vaglielo a spiegare ai popoli indiani, Mapuche, Sioux, Mahori!



Questo stridore alla fine ha trovato una falla nella diga della propaganda, e la falla è stata aperta dal progresso scientifico. L’evoluzione non è avvenuta solo per il prevalere del più adatto dopo una catastrofe, ma anche per la collaborazione tra i vari elementi viventi. A cominciare dai virus, che trasmettono tra le varie specie dei pezzetti di Dna e con questo mutano il loro ospite e sopravvivono meglio loro.

Ma senza scomodare i virus, la scienza oggi ci offre il panorama dell’epigenetica. È la scienza che mostra come l’ambiente influisce sull’espressione dei geni e come questa influenza è ereditabile per diverse generazioni. In altre parole, l’idea della prevalenza del più adatto funziona se si parla della sopravvivenza a fenomeni catastrofici: se mettiamo un antibiotico in una coltura di batteri, sopravviverà e si moltiplicherà l’unico che ha per caso una mutazione che lo ha reso insensibile all’antibiotico. Tutti gli altri miliardi moriranno. Ma se parliamo di cambiamenti meno drastici, come il sorgere di una pinna in un pesce o il sorgere del cristallino primitivo in un artropode, sapendo che queste novità non servono a sopravvivere (serviranno ma dopo ulteriori altre mille mutazioni), perché si sono conservate se non per un dialogo di costruzione con l’ambiente?



Esistono piante che assumono l’aspetto di api per invogliare le api a posarsi su di loro: quale fenomeno di sopravvivenza ha potuto far accadere casualmente e selezionarlo tramite la morte di tutti gli altri? Nessuno, se non si ammette che invece sia proprio il contatto con l’ape che ha indotto la variazione e la variazione successiva e la successiva ancora.

Tutto questo certo lascia a bocca aperta, sfata le ruggini dei testi su cui abbiamo studiato; ma è affascinante. Il libro verrà presentato online dall’Editore Cantagalli giovedì 26 gennaio.

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