La vita dei santi attraverso lo sguardo di un uomo santo. Il racconto dei giganti della fede portato avanti durante il suo pontificato da Benedetto XVI è oggi raccolto in un volume per la Terra Santa edizioni. “I miei santi” il titolo, non solo riferimento alla proprietà intellettuale dei testi, ma anche alla familiarità e continuità di fede tra apostoli, padri e dottori della Chiesa, religiosi e religiose e Joseph Ratzinger, intellettuale e cristiano onesto e geniale.
Un titolo per la verità improprio, perché appare subito chiaro, scorrendo l’indice delle figure illuminate dalla progressione germanica del pontefice, che Pietro, Andrea, Gregorio di Nissa o Bernardo di Chiaravalle appartengono non solo a Benedetto XVI, ma alla storia della Chiesa e quindi a tutti noi. Un libro da comprare immediatamente, poggiare sul comodino e centellinare per riscoprire i segni della Grazia che incontra una natura propensa a riconoscere la bellezza di Dio. Ogni sera (o ogni mattina a seconda del bioritmo) un capitolo, un’esistenza, un’avventura, un santo o una santa per accompagnare la nostra fatica di vivere e scoprire che forse la strada in compagnia di Dio non è così difficile o complicata.
Gli editori ci tengono a far sapere che Ratzinger demolisce il mito di una “santità martire, eroica e irraggiungibile, riportandola alla quotidianità delle Beatitudini evangeliche”. Vero. Però l’operazione del Papa teologo contiene anche una buona dose di cristiana malizia: i ritratti di martiri, eremiti, fondatori di ordini religiosi e mistiche sono la migliore testimonianza di quell’attrattiva esercitata dal Vangelo, che consegna sempre alla felicità e alla bellezza. Insomma non solo aiuta a riscoprire personaggi che hanno segnato la storia, acceso di passione e ardore il segno della Croce nella loro epoca, esibito l’imprescindibilità dell’unione con Cristo per la pienezza del proprio essere, ma fa desiderare di porsi sulla stessa onda, facendo accedere ad universi spirituali e teologici che nella quotidianità, è un fatto, sfuggono.
I testi sono tutti tratti dalle catechesi tenute da Benedetto XVI nel corso del suo pontificato. Magistero della Chiesa e insieme narrazione di vite. Affiora, qui e là, l’innegabile predilezione di Ratzinger per certi caratteri, ma sempre emerge il senso dell’Ekklesìa, la tessitura profetica nella storia di un Dio che si circonda di astri luminosi per far riverberare la sua luce. Sia che si parli del più grande vescovo di Milano, di sant’Agostino, o del fascinoso misticismo della beata Angela da Foligno, si è a contatto con il fuoco e l’ardore suscitato dall’amore di Cristo. Si scoprono molte cose, attraverso il racconto storico-teologico di Ratzinger, caratteri divisi tra Chiesa primitiva, primi secoli e modernità, ma innanzitutto si rimane catturati dalla santa imperfezione di uomini e donne diventati così intimi di Dio da farsi abitare completamente da Lui.
In una sua celebre udienza generale (13 aprile 2011) Benedetto parlò dei santi che non sarebbero mai stati canonizzati, “i santi semplici”, “persone buone” che vedeva scorrere nella sua vita in cui scorgeva la Verità della fede. Ecco, questo libro sembra dirci, potresti essere tu.
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