Nel suo nuovo saggio Ritratto dell’anima del mondo. Saggio sulla realtà in pensieri e immagini (Il Torchio, 2019), corredato da fotografie di viaggio e reportage, lo scrittore Luca Sciortino si interroga su quali sono gli eventi che suggeriscono l’esistenza dell’anima del mondo o rivelano alcuni dei suoi tratti dominati. L’idea di un cosmo dotato di anima fa parte di quelle idee universali circolate nella storia attraverso i secoli sia in Oriente sia in Occidente. I filosofi da Platone a Spinoza ne hanno fornito diverse versioni, gli artisti l’hanno rappresentata in vari modi, i poeti romantici l’hanno avvertita nella Natura.
Recentemente un saggista e psicanalista del calibro di James Hillman ha scritto che ci sono cose o eventi che rivelano l’anima mundi: “Cercare l’anima mundi per me significa attraversare il mondo come un cacciatore tribale, o un botanico, o un cercatore d’oro”. Hillman allude al fatto che dovremmo imparare a vivere e viaggiare cavando l’essenza più profonda dalle nostre esperienze. Sciortino riprende questa frase all’inizio del libro e si chiede quali sono gli eventi rivelatrici dell’anima delle cose e come si distinguono dagli altri che si perdono nel flusso indistinto e ininterrotto del tempo. Come ci emozionano? Possono essere catturati da una fotografia?
Riflettendo su queste domande Sciortino intreccia filosofia, racconto di viaggio, poesia e critica della fotografia. Ne emerge un avvincente racconto, corredato da bellissime fotografie, di come la bellezza raggiunge i nostri cuori, muove la nostra immaginazione e ci rivela l’essenza delle cose. L’anima del mondo è descritta per analogia con quella dell’anima umana, che ciascuno di noi immagina come un complesso di tratti del carattere, personalità e disposizioni mentali. Nel saggio di Sciortino l’anima del mondo è quindi l’essenza intima della Natura che si rivela a noi in diversi modi. Il libro ne elenca e argomenta alcuni, esemplificati da fotografie. E così vediamo l’anima del mondo rivelarsi attraverso la brama di vivere degli alberi, la metafora del mare, l’espressione dei volti o la diversità delle cose.
L’attualità del libro sta tutta nel recuperare il rapporto perduto con la Natura e il dialogo con l’essenza delle cose in un’epoca nella quale la tecnologia ha distolto la nostra attenzione dalla bellezza dei cieli stellati, la voce del mare o l’espressione dei volti. Ad accompagnare il libro sono fotografie di viaggio e di reportage di Sciortino, firma di Panorama, scattate nei posti più disparati del pianeta, dai bassifondi di Beirut ai deserti del Namib e del Sahara, da Londra ai villaggi Hmong della Cina del sud.
Queste immagini saranno in esposizione in diverse città italiane curate dallo studioso di arte orientale Paolo Linetti e con il patrocinio del Museo Nazionale della Fotografia. Si parte da Brescia alla galleria RArte dall’8 dicembre al 6 febbraio, seguirà Milano e Padova.
Il libro si rivolge a tutti gli amanti dell’arte, della fotografia e della natura, ai fotografi che riflettono sui nuovi modi di guardare ai loro soggetti, ai filosofi interessati al concetto di anima mundi, ai viaggiatori che cercano nuovi modi di viaggiare ed esplorare il mondo, agli appassionati di letteratura di viaggio.