Papa Francesco è in libreria con il suo ultimo lavoro. Pubblicato da Libreria Pienogiorno in collaborazione con Lev, ha un titolo molto suggestivo: Sei unica. Inno al genio femminile, con un esplicito riferimento alla dignità della donna, alla sua originalità e alla sua peculiare irripetibilità. Chiaro l’obiettivo: sottolineare il ruolo e il valore della donna in coincidenza con l’apertura dei lavori della seconda sessione del Sinodo sulla sinodalità, dove il tema del femminile rappresenta uno dei punti centrali da approfondire nel dibattito.



In un crocevia quanto mai complesso tra culture, sensibilità ed esperienze diversissime il Papa ha voluto che tutti i partecipanti del sinodo, uomini e donne, affrontassero il senso e la specificità del ruolo della donna nella famiglia, nel lavoro professionale, nella società in generale, nella stessa Chiesa.

Il libro di Papa Francesco arriva trentacinque anni dopo la Mulieris Dignitatem, Lettera apostolica di Giovanni Paolo II sulla dignità femminile, che risale al 15 agosto 1988. Allora ci trovavamo in un contesto sociale tutt’altro che facile, ma oggi, davanti alle drammatiche esperienze di un mondo in guerra – la famosa terza guerra mondiale a pezzi – assistiamo ad una crisi diffusa che coinvolge famiglie sempre più in crisi. Nascono sempre meno bambini, l’età degli anziani si allunga, lo stesso patto intergenerazionale sembra dissolversi, lasciando tutti soli e inevitabilmente smarriti. E il Papa non ha nessun timore di dire alle donne: “So che sei coraggiosa, più degli uomini…”; e non lo dice a caso, come giocando con le parole. Lancia un imperativo ben preciso: “un imperativo non più rimandabile se si vuole avanzare davvero nella costruzione di un mondo di autentico progresso, di prosperità e di pace”.



Il Papa per mettere davvero la pace al centro dell’attenzione dei grandi decisori politici si rivolge alle donne: più coraggiose, più creative, più autorevoli. Sviluppa la sua idea di donna facendo riferimento a determinati talenti femminili: la capacità di prendersi a cuore la vita; la grazia nel far nuove tutte le cose; il potere di cura; la capacità di amare che genera speranza, anche nei contesti più difficili; la genialità nel fare sintesi tra il linguaggio della mente, quello del cuore e quello delle mani; la determinazione e la capacità di non arrendersi mai. Sono sette sfaccettature che Papa Francesco declina, non come un trattato di psico-sociologia, ma con un linguaggio popolare attrattivo e comprensivo per tutti, presente nell’esperienza femminile fin dal momento dell’adolescenza, attraverso la lettura di romanzi classici come quelli di Jane Austen, di Agata Christie, di Anna Frank; più tardi con gli scritti di Hannah Arendt e di Virginia Woolf; con le poesie di Saffo e di Emily Dickinson, attingendo alla vita spirituale di santa Caterina da Siena, di Madre Teresa di Calcutta, di Edith Stein. Una galleria di donne diversissime tra di loro, ma capaci di indicare una strada in cui l’originalità di ognuna si rispecchia nella diversità dalle altre. Tutte grandi donne ma nessuna fotocopia dell’altra. Creative di una creatività generativa, che sa aprire strade nuove e vede soluzioni dove altri vedono solo problemi. Una lettura facile, mai banale, che lascia scoprire una femminilità ricca di sfumature, con una profonda ispirazione cristiana.



Papa Francesco lascia emergere una vena poetica che alla dolcezza dei toni intreccia la consapevolezza dei danni arrecati alle donne, e lancia una sfida che diventa un’indispensabile riparazione per i torti subiti dalle donne. Non è un auspicio quello che rivolge alle donne, ma la consapevolezza che occorre invertire la rotta. “Sei l’armonia, sei la poesia, sei la bellezza. Se vogliamo tessere di umanità le trame dei nostri giorni, non possiamo che ripartire da te. Il tuo ‘genio’ può dare un apporto decisivo nella vita pubblica e ha un ruolo imprescindibile nell’ambito famigliare. È indubbio che si debba fare molto di più in tuo favore. È importante che la tua voce sia più ascoltata, che abbia sempre più peso. È necessario che la tua autorevolezza sia riconosciuta”.

Per Papa Francesco il fondamento di tutto ciò è nel rapporto della Madonna con suo figlio Gesù, nell’amore reciproco che li unisce in modo indissolubile, attraverso uno sguardo relazionale che dà un significato nuovo a tutte le cose. Sembra che Papa Francesco stia pensando ad un nuovo modello di femminilità da porre oltre i vari movimenti femministi, con le loro conquiste nel campo dei diritti civili, ma troppo spesso ostili davanti a scelte di generosità incondizionata, di maternità dolente e sacrificata. E per questo aggiunge: “So che il tuo cuore è più paziente, più creativo … So che sei coraggiosa, più degli uomini, e infatti lì, ai piedi della croce, loro scappano, ma tu no, tu resti. So … che sei riserva dell’umanità tutta. So che, qualsiasi sia il tuo nome, la tua età, la tua condizione, tu, sposa, amata, madre, sorella, amica, sei unica”.

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