“Nulla è più grande e sacro” scriveva il Vate su Roma. Citazione nota ma forse abbastanza inedita se posta sul frontespizio dell’ultima guida sulla città eterna scritta da una suora. Una religiosa che è anche una storica d’arte e di gran valore, ma che rimane lontana anni luce dalla retorica dannunziana e dall’enfasi capitolina. In questo aiutata anche dal solido Dna francese.



Stiamo parlano di Anne-Cécile Brame, autrice di Sorprendente Roma, piccolo volume che si pone sulla scia di un genere di inalterata fortuna, i viaggi nella bellezza della città caput mundi, osannata da poeti e scrittori, condottieri e artisti di ogni genere. L’audacia non manca a suor Cécile e neanche l’ostinazione, tanto che dopo aver bussato a qualche editore cattolico, ha deciso, insieme alle consorelle, di autopubblicare la guida messa insieme con anni di studio e di passione, ma soprattutto di vita spesa tra i vicoli e le chiese (innumerevoli) di Roma. Il che pone qualche quesito sulla miopia di certi editori, perché il lavoro che ne è uscito vanta un’introduzione dotta, anzi dottissima a firma di Claudio Strinati, splendido divulgatore e noto critico d’arte, che non solo esalta la qualità dell’opera ma addirittura confessa di aver scoperto, lui per quasi un ventennio soprintendente per il polo museale di Roma, qualcosa di nuovo sulla materia.



La novità è nell’approccio: suor Cécile, firma dell’Osservatore Romano, ha usato un metodo forse poco ortodosso, scegliendo di rispondere a domande che forse il turista affaticato da chilometri di meraviglie o il visitatore ferito dalla bellezza non si sono mai posti. Insomma suor Cécile, consacrata in servizio alla Fraterna Domus, casa di accoglienza nel cuore medievale di Roma, ha donato, e il termine non è scelto a caso, uno strumento indispensabile a chi, imbattendosi nel Bello, ne vuole scoprire anche il Vero.

Come scrive Strinati, ci porta dentro alcuni immensi siti d’arte e di fede, uno per tutti San Pietro, con l’intento non solo di riconoscerne valore artistico e contorni storico-iconografici, ma con “l’obiettivo primario” di introdurre nella “dimensione del significato”. Oltre a spiegare ciò che si vede, oltre la descrizione e l’analisi stilistica, c’è la volontà di inoltrare nella conoscenza filologica dell’arte cristiana.



Nessuna paura, la guida rimane tale, permeata da una solida capacità divulgativa, ma permette di inquadrare l’opera nel tempo in cui è stata realizzata, dando quelle coordinate teologiche e antropologiche che il turista, distratto dal troppo rumore di fondo culturale, non è più in grado di decodificare. La genialità del lavoro di suor Cecile è nella vastità del pubblico a cui è rivolto: dai professori universitari ai bambini, a cui in appendice è dedicato persino un capitolo di quiz. Poco sistematica nella divisione degli spazi, la guida si concentra soprattutto sulla Basilica di San Pietro, ma anche su alcune grandi chiese paleocristiane. Un volume che non si può scardinare dalla vocazione di suor Cécile: un filo rosso lega la sua passione per l’arte e la sua consacrazione nell’associazione Volontari del Servizio Sociale Cristiano.

Nascono entrambi dal desiderio di condivisione, dall’esperienza della Fraterna Domus, luogo del cuore e dell’amicizia in un palazzetto del Seicento addossato a Santa Lucia della Tinta, l’antica chiesa dei tintori che sulle rive del Tevere posizionavano i tessuti ad asciugare, dopo averli “cotti” a colori. Qui capitano gli avventori per un pasto caldo e una preghiera veloce, o un alloggio a prezzi contenuti in una delle zone più esclusive della capitale.

E proprio dallo stupore dei tanti pellegrini e fedeli che incrociano le sorelle, dal loro desiderio di capire e conoscere, dallo stupore per i consigli sapienti di Cécile nasce l’idea della guida. Che riserva anche un’interpretazione sorprendente della Vocazione di san Matteo, capolavoro del Caravaggio a due passi dalla Fraterna Domus.

Insomma per chi vuole visitare Roma, un libro veloce (200 pagine) da mettere nello zaino. Per averlo basta visitare il sito www.fraternadomus.it oppure passare in via Monte Brianzo e godere della compagnia e dell’ottima cucina della sorelle della Fraterna Domus.

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