Esce per Àncora Editrice il libro E te ne vai fra l’altra gente (125 pagine, 14,00 euro) in cui l’autore Walter Muto disegna un ritratto di Maria di Nazaret attraverso le canzoni.
Partivo con un pregiudizio positivo, lo ammetto, perché di Walter ho già letto e ascoltato tanto e so per l’amicizia degli ultimi anni che ha la sensibilità e la creatività per parlare, raccontare, spiegare la musica in modo sempre interessante e mai banale.
E te ne vai fra l’altra gente è un libro che si ascolta. E ascoltandolo si ride, si piange, si prega, si riflette.
Il motivo è presto detto: il percorso è studiato per farci attraversare i secoli, confrontare stili musicali, lingue e strumenti, restare a bocca aperta davanti alla creatività degli artisti, ma – soprattutto – trovarci sbalorditi davanti al bisogno di questi uomini e donne, un bisogno disperato e drammatico di uno sguardo materno.
È spiazzante la libertà con cui Walter Muto ci propone gli ascolti, accostando l’inaccostabile (apparentemente), sempre con lo sguardo puntato all’obiettivo: andare a scovare quegli artisti che negli anni e in modalità diversa, di fede più, meno o per niente cattolica, con sensibilità e stili e storie di vita diametralmente opposti, hanno alzato lo sguardo, esausti, disperati e soli, e hanno chiesto aiuto a qualcuno, qualcosa, in alto, che ne sapesse di più di loro, che magari da lassù riuscisse a vedere “the big picture”.
Perché noi da qui a volte vediamo solo il pezzetto doloroso in cui ci troviamo.
E istintivamente, umanamente, l’aiuto viene da chiederlo alla Mamma. La mamma c’è sempre. Non ti delude, risponde sempre, ti viene incontro e ti prende in braccio a qualsiasi età. Anche se non ci credi, anche se non hai fede, quella fede, anche se non sai se ti ascolterà, tu gridi. Gridi il suo nome.
Ecco. Questo hanno in comune gli artisti e le canzoni scelte. Magari solo per un’ora della loro vita, ma hanno instillato questo dramma in parole e note che non possono lasciare indifferenti.
E allora possiamo accostare cantautori italiani ad ebrei agnostici.
Fondamentale, per apprezzare ogni canzone proposta, anche il contesto storico, sociale e musicale che l’autore fornisce: di chi era amico quel cantante, dove abitava, come è nata la canzone, che storia personale si portava dietro, gli intrecci di conoscenze e collaborazioni artistiche connesse.
Non c’è pretesa di trovare necessariamente cristianesimo o fede in questo splendido percorso, quanto l’onesto intento di scoprire ciò che sta prima, ciò che accomuna tutti gli uomini e le donne in ginocchio a gridare, e cioè il loro bisogno essenziale e drammatico di uno sguardo materno che li guidi e salvi.
A questo grido, il cristianesimo si propone come risposta storica tangibile, se si è disposti, liberamente, a dire sì.
Il libro è disponibile in cartaceo nelle librerie, nei negozi on-line (Amazon, IBS) e inoltre in formato E-book e Kindle.