La leucemia acuta che ha colpito Sinisa Mihajlovic non è una sentenza di morte come poteva esserlo decine di anni fa. Lo ha spiegato l’oncologo Francesco Cognetti, direttore di Oncologia Medica all’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena. «Si può tenere sotto controllo, è una patologia molto seria ma curabile», ha dichiarato all’Agi. Non ci sono dettagli sul tipo di leucemia che ha colpito l’allenatore del Bologna, è emerso solo che si tratta di una forma acuta insorta in poco tempo e ancora asintomatica, quindi senza sintomi. «La leucemia acuta è sicuramente una forma potenzialmente letale, ma in molti casi si riesce a tenere sotto controllo con la chemioterapia e eventualmente il trapianto di midollo», ha proseguito l’oncologo. Quindi pur trattandosi di una forma aggressiva, «se si interviene in tempo le possibilità quantomeno di stabilizzare la malattia aumentano». (agg. di Silvana Palazzo)



LEUCEMIA: SINTOMI, COS’È E CHI COLPISCE

La leucemia acuta che ha colpito Sinisa Mihajlovic ha acceso i riflettori su una patologia che per la sua complessità non è molto conosciuta nei dettagli. Quali sono ad esempio i soggetti maggiormente a rischio? In linea di massima i tumori che colpiscono le cellule del sangue sono più frequenti nell’età infantile che in quella adulta. Le leucemie acute rappresentano più del 25% dei tumori dei bambini, collocandosi così al primo posto. Nello specifico la leucemia linfoblastica acuta rappresenta l’80 per cento di tutte le leucemie diagnosticate in bambini fino a 14 anni, mentre quella mieloide acuta si riscontra nel 13 per cento dei casi. Nell’età adulta è più facile che si manifesti una leucemia cronica. Come scrive l’Airc, “in Italia vengono diagnosticati circa 15 nuovi casi ogni 100.000 persone l’anno (16,9 casi ogni 100.000 maschi e 12,8 ogni 100.000 femmine) che si traducono in un numero stimato di 5.300 nuovi casi ogni anno tra gli uomini e poco meno di 3.900 tra le donne”. (agg. di Dario D’Angelo)



LEUCEMIA: SINTOMI, COS’È E COME SI CURA

La leucemia è un tumore del sangue che può essere distinto in vari tipi. Generalmente viene definita acuta quando il numero delle cellule tumorali cresce rapidamente e la comparsa dei sintomi è precoce. Se invece le cellule maligne tendono a proliferare più lentamente è di tipo cronico. Ma con il tempo anche queste forme diventano aggressive, provocando un aumento delle cellule leucemiche nel sangue. Un’altra distinzione riguarda le cellule da cui origina il tumore. Se nasce da quelle linfoidi del midollo osseo si parla di leucemia linfoide, se invece la cellula di partenza è di tipo mieloide si parla di leucemia mieloide. I tipi più comuni di leucemia sono quattro: linfoblastica acuta (LLA), linfocitica cronica (LLC), mieloide acuta (LMA) e mieloide cronica (LMC). Ma ci sono anche altri tipi di leucemia, più rari, come quella a cellule capellute. Per quanto riguarda la leucemia acuta, quella diagnosticata a Sinisa Mihajlovic, i sintomi si presentano precocemente e possono peggiorare rapidamente. Invece quella cronica non può dare sintomi perché le cellule leucemiche interferiscono in modo limitato con le funzioni delle altre cellule.



LEUCEMIA: DIAGNOSI E TIPOLOGIE

Le cellule che danno origine a questa malattia, così come le altre presenti nel sangue, si spostano all’interno dell’organismo. Quindi può dare diverse manifestazioni a seconda del numero e della localizzazione: febbre, sudorazioni notturne, stanchezza, mal di testa, dolori ossei e articolari, perdita di peso, pallore, suscettibilità alle infezioni, facilità al sanguinamento o ingrossamento della milza e dei linfonodi. L’eccessivo numero di globuli bianchi anomali in alcuni casi può infiltrare anche organi o il sistema nervoso dando sintomi specifici. Trattandosi di sintomi comuni a molte altre malattia, bisogna rivolgersi al medico per approfondire eventuali disturbi. Per la diagnosi sono molto utili gli esami del sangue, come emocromo e indicatori del funzionamento di reni e fegato. Nella leucemia i valori di globuli bianchi, rossi e piastrine è alterato. Ma si può effettuare anche uno “striscio” per osservare le cellule al microscopio, visto che le cellule tumorali hanno un aspetto diverso rispetto alle omologhe normali. Biopsia ossea e rachicentesi sono altri due esami utili per completare la diagnosi.

LEUCEMIA: LA “TERAPIA D’URTO” DI MIHAJLOVIC

Al momento non c’è un sistema unico per assegnare uno stadio alle diverse forme di questa malattia, che infatti vengono classificate secondo parametri e criteri specifici per ogni tipologia. Ci sono forme più aggressive e altre che danno sintomi più precoci. Oggi la sopravvivenza a cinque anni per tutte le forme si aggira al 45 per cento negli adulti, arriva al 90 nei bambini colpiti da leucemie linfoidi e supera il 65 per cento nella forma mieloide acuta. Anche la terapia dipende dal tipo di leucemia, inoltre è importante l’età al momento della diagnosi. Spesso si usano più terapie combinate o in sequenza per offrire una guarigione o migliorare la qualità di vita. Radioterapia e chirurgia hanno invece un ruolo marginale nella cura della leucemia. Invece la chemioterapia, anche con più farmaci somministrati, risulta efficace. Per la leucemia mieloide cronica, ad esempio, è stato messo a punto un farmaco a bersaglio molecolare. Ci sono poi terapie che stimolano il sistema immunitario a riconoscere e a distruggere le cellule leucemiche.