Prosegue il viaggio de “Le Iene Show” negli ospedali da sogno italiani: l’altra faccia della medaglia rispetto agli ospedali da incubo che nella scorsa edizione avevano suscitato l’indignazione di tutta l’Italia (ricordate le formiche sui pazienti?). Se nella scorsa puntata Gaetano Pecoraro aveva visitato l’ospedale Rizzoli di Bologna, verificando come una stampante 3D possa rendersi protagonista di veri e propri “miracoli”, nella puntata in onda questa sera si parla del Bambin Gesù di Roma, centro all’avanguardia soprattutto quando si parla di leucemia. E’ proprio in questa struttura che arrivano molti bambini colpiti da gravi malattie, in particolare appunto la leucemia. I medici e i ricercatori del Bambin Gesù stanno però tentando di approntare una terapia sperimentale che ha l’ambizioso obiettivo di curare i bambini affetti da questo male.



LEUCEMIA, CURA SPERIMENTALE AL BAMBIN GESÙ

Gaetano Pecoraro porta i telespettatori di Italia Uno all’interno del reparto di oncoematologia e terapia cellulare del Bambin Gesù di Roma diretto dal dottor Franco Locatelli, dove questa terapia sperimentale è stata partorita. La domanda che la iena rivolge a Francesca Del Bufalo del reparto di oncoematologia dell’ospedale è allo stesso tempo la più semplice e importante:”C’è un bambino che ha un tumore, cosa si fa?”. La dottoressa risponde:”Si prendono queste cellule del bimbo, le modifichiamo geneticamente, quindi ci inseriamo dentro un gene, che le rende in grado di riconoscere le cellule malate da o leucemia o neuroblastoma e di eliminarle”. Si tratta di un obiettivo medico e scientifico a dir poco ambizioso. Soprattutto alla luce dei dati dell’Associazione italiana Registri Tumori, che ha calcolato come in cinque anni saranno 11mila i bambini e gli adolescenti che si ammaleranno di tumore: la maggior parte di loro proprio di leucemia…

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