Sembra che sia stato trovato un nuovo trattamento alla leucemia linfatica cronica, il tipo di leucemia più diffuso nei Paesi occidentali con un’incidenza di 1-2 casi all’anno ogni 100.000 persone. Come apprendiamo da Adnkronos infatti un gruppo di ricercatori dell’IFOM di Milano, guidato dal Professor Valter Longo, con la collaborazione del gruppo di ricerca del Dottor Claudio Vernieri, di IFOM e dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, presso il Dipartimento di Oncologia diretto dal Professor Filippo de Braud, avrebbe trovato una cura che comprenderebbe la dieta mima-digiuno combinata alle cure farmacologiche. I risultati dello studio sostenuto da Fondazione AIRC sono stati pubblicati sulla rivista “Cancer Research”.



Lo studio, che richiede comunque ancora ulteriori approfondimenti, vuole dunque puntare l’attenzione sull’importanza dell’alimentazione come strada parallela alle terapie farmacologiche contro le forme tumorali.

LEUCEMIA LINFATICA CRONICA: L’INFLUENZA DI UNA BUONA TAVOLA

La leucemia linfatica cronica, come ha precisato Longo, è “una malattia complessa con forme indolenti e aggressive che richiedono approcci terapeutici distinti“. Si tratta infatti di una forma tumorale, che nella versione più aggressiva, determina un accumulo rapido di linfociti leucemici nel midollo osseo e nei tessuti linfoidi, con un rapido decorso letale. Mentre la forma più seria va trattata immediatamente, per quella indolente i medici spesso seguono una strategia di ‘watch and wait’ (in italiano, letteralmente, ‘osservare e attendere’), approccio che consente di monitorare l’evoluzione clinica dei pazienti e iniziare trattamenti farmacologici solo in caso di segni di peggioramento. Esistono diverse opzioni, che vanno dalla chemio all’immunoterapia a diverse terapie mirate.



Alla luce di tutto ciò, oltre agli importanti progressi compiuti dalla scienza e dalla medicina negli ultimi 10 anni, si stanno riscontrando effetti positivi dati anche dall’alimentazione. Già in passato i ricercatori del laboratorio ‘Longevità & Cancro’, guidato da Longo all’Ifom, avevano dimostrato che la dieta mima digiuno rende chemio, immunoterapia e altri trattamenti più efficaci contro vari tipi di tumori solidi.

LEUCEMIA LINFATICA CRONICA: IN CHE MODO INCIDE LA DIETA MIMA-DIGIUNO

Sempre Longo, come apprendiamo da Adnkronos, ha spiegato: “in questo nuovo studio ci siamo invece focalizzati sulla ricerca di una terapia che fosse meno tossica per il trattamento di un tumore del sangue. Grazie al lavoro condotto da Franca Raucci e Claudio Vernieri, i due primi autori dell’articolo, abbiamo osservato, in esperimenti con topi affetti da leucemia, che la dieta mima digiuno può neutralizzare in parte i linfociti tumorali. Ciò sembra avvenire in parte grazie alla riduzione dei livelli di fattori di crescita, che di per sé pare rallentare la progressione tumorale“.



In questo studio – ha poi precisato Vernieri – sono anche stati esaminati gli effetti di 8 cicli consecutivi di dieta mima digiuno in 2 pazienti affetti da leucemia linfatica cronica. Abbiamo osservato che, dopo 5-6 anni di approccio watch and wait, per nessuno dei due è stato necessario iniziare un trattamento farmacologico. Si tratta di un risultato preliminare ma promettente“. Lo studio, condotto per ora sui topi, ha dimostrato che il rallentamento della malattia non ferma comunque la crescita delle cellule tumorali. Ecco che quindi si è provato a combinare la dieta mima-digiuno con due farmaci mirati, il bortezomib e il rituximab, ottenendo un forte potenziamento dell’effetto dei cicli di dieta contro la patologia, aumentando la sopravvivenza dei topi su cui è stata condotta la sperimentazione. Risultati, questi, che fanno ben sperare.