LEUCEMIA MIELOIDE ACUTA, LA MALATTIA CHE HA STRONCATO CARLO ACUTIS
Una leucemia fulminante uccise Carlo Acutis, il ragazzo diventato santo e riconosciuto come il patrono di Internet: aveva solo 15 anni quando gli fu diagnosticata questa malattia, dopo tre giorni morì in ospedale. Era tutto cominciato con l’ipotesi di un’influenza per la quale si era anche assentato da scuola, poi subentrarono una forte astenia e il sangue nelle urine. Dopo un consulto con il pediatra, il ricovero e la diagnosi della leucemia mieloide acuta M3, che è la forma più aggressiva di questa malattia.
La famiglia ah raccontato che gli ematologi misero al corrente Carlo Acutis della sua malattia, una notizia terribile cui reagì dolcemente, sostenendo di aver ricevuto “una bella sveglia” dal Signore. Era però consapevole che non sarebbe uscito vivo dall’ospedale San Gerardo di Monza, dove fu trasferito e dove morì appunto tre giorni dopo.
DAI SINTOMI ALLA DIAGNOSI E LE CURE DELLA LMA
I sintomi della leucemia mieloide acuta (LMA) possono essere diversi, anche per questo la diagnosi non è semplice. Infatti, inizialmente può comparire la febbre o una forma febbrile che si prolunga nel tempo, a cui si aggiungono perdita di peso e stanchezza. Ci sono anche sintomi più “subdoli”, come i dolori alle ossa e alle articolazioni diffusi e duraturi, che si associano alla febbre, in un quadro che può far sospettare malattie reumatologiche. Gli esami del sangue sono importanti per la diagnosi, ma quello decisivo per questa malattia resta l’agoaspirato midollare.
Si comincia di solito con una terapia di induzione per puntare a una remissione completa, poi a un trattamento di consolidamento. Non mancano purtroppo le recidive, per le quali cambiano poi le strategie mediche a livello di cure e trattamenti.
PROGNOSI E SOPRAVVIVENZA
Risulta complesso anche dare indicazioni sulla prognosi, visto che bisogna ad esempio valutare fattori come età, modo in cui è insorta la malattia, tipo, mutazioni genetiche e morfologia. Comunque, è più negativa per chi ha almeno 60 anni.
Si può andare dal 50% all’85% dei casi per quanto riguarda la remissione, mentre la percentuale si abbassa per la sopravvivenza a lungo termine senza la malattia, perché scende al 20-40% dei casi. Questa percentuale però sale fino al 50% per i giovani curati con terapia intensiva o trapianto di cellule staminali. Comunque, sono in corso ricerche e studi per nuovi farmaci che possano migliorare la prognosi di questa leucemia.