I primi segnali di caduta libera dell’euro c’erano già stati alcuni giorni fa quando, con l’acuirsi della crisi Ucraina, era stato annunciato l’embargo del gas russo che avrebbe aumentato l’inflazione, il caro energia ed avrebbe oltretutto ristabilito un equilibrio macroeconomico in fatto di politica energetica, totalmente differente rispetto a quanto era avvenuto prima.
L’euro collassa contro il dollaro: a vincere sono gli Stati Uniti e Mosca
L’annuncio di un accordo con gli Stati Uniti di contrattazione dei barili di gas liquido fino al 2030 ha inoltre fatto preoccupare gli economisti italiani in quanto il gas americano costerebbe 5 volte di più rispetto a quello Russo. A perderci sarebbe la Russia che ad oggi in cassa dagli 800 milioni di euro a un miliardo di euro al giorno per la fornitura di gas all’Europa. Ma perderci sarebbe anche l’Europa visto che, come ha detto la Bundesbank in Germania, l’embargo del gas determinerebbe il crollo dell’economia tedesca. E se dovesse crollare in un mese l’economia tedesca in 15 giorni crollerebbe l’economia italiana, visto che la Germania ha un PIL di 2700 mila miliardi di euro rispetto a quello italiano di 1800 miliardi.
L’euro collassa contro il dollaro: i nuovi minimi storici
Ieri il cambio euro-dollaro quindi è crollato da 1,22 a 1,0570. In pratica, se prima ci voleva un dollaro e 22 centesimi per comprare un euro, adesso basta solo 1 dollaro e 6 centesimi. È come se l’occidente stesse risollevando volutamente il dollaro contro la decisione orientale di sostituirlo nei contratti internazionali. Una sorta di sacrificio dell’Euro nei confronti del dollaro. In pratica una sorta di suicidio finanziario.
L’euro è stato travolto in pieno della pandemia e sembra che, alla moneta forte Europea, stia toccando la stessa sorte che è toccata al rublo all’inizio della guerra. Sicuramente un ruolo importante ha giocato la Gazprom, azienda che annunciato di aver chiuso i rubinetti a Polonia e Bulgaria scusa che questi hanno deciso di non pagare la fornitura di gas in rubli.
L’euro collassa contro il dollaro: rublo ed euro invertono le posizioni
Tuttavia il rublo dall’inizio della guerra ha riacquistato il suo valore nel giro di 48 ore, recuperando quindi il 50% che aveva perso. Se quindi sul campo di battaglia in Occidente raccontano che i russi non riescono a fare ulteriori miglioramenti nel donbass e nel resto del Ucraina, la finanza racconta tutta un’altra narrativa di questa guerra: una Russia flessibile alle sanzioni di Draghi e di altri economisti occidentali nei confronti di Mosca. Quelle che il Financial Times aveva bollato come magiche, quasi come fossero il frutto della genialità internazionalmente riconosciuta al ex presidente della BCE, quello del “whatever it takes“, che avrebbe difeso l’euro ad ogni costo e che oggi lo svende agli stati Uniti poichè sconfitto da Putin.