Il filosofo francese Pierre Manent, intervistato da La Verità, ha analizzato alcuni dei fenomeni politici e ideologici che stanno caratterizzando le società occidentali, modificando inevitabilmente le correnti di pensiero, fortemente influenzate da alcuni pregiudizi sul passato, imposti dalla maggioranza dei partiti “progressisti“. Specialmente in Europa, come evidenzia Manent, c’è la tendenza a voler ripudiare il passato e gli errori commessi, rischiando però di non riuscire più a guardare alla storia con il buon senso, e cedendo così ad una visione dominante che impone anche di cancellare l’identità delle nazioni.



La situazione confermata anche da quanto accaduto sul piano politico in Francia e quanto sta avvenendo nelle battaglie elettorali per le presidenziali in America: “Il governo rappresentativo, considerato il fine ultimo della politica moderna, è diventato il regime che si rifugge perché si vede in esso un’ingiustizia essenziale“, e prosegue: “L’orizzonte è la gestione dei diritti umani e degli interessi individuali da parte di istituzioni non politiche, preferibilmente internazionali o europee“. Il filosofo sottolinea anche un radicale cambiamento negli obiettivi stessi dei partiti, se prima c’era infatti la distinzione tra conservatori e progressisti, ora tutti sembrano essere allineati sulla linea del progressismo, aperto a riforme che arrivano a cancellare i governi rappresentativi in favore di istituzioni internazionali.



Pierre Manent: “L’europa vive una penitenza collettiva che impone di vedere tutti come vittime della dominazione occidentale”

Pierre Manent, filosofo e professore di scienze sociali, nell’intervista a La Verità ha evidenziato come le nuove correnti politiche stiano portando alla progressiva cancellazione delle sovranità nazionali, cercando di riparare in qualche modo agli abusi e ai soprusi avvenuti storicamente da parte dell’Occidente. Questo processo però ha instaurato negli individui un pregiudizio verso loro stessi, che rischia di far scomparire anche il punto di vista più sobrio e critico sulla storia passata. Un fenomeno che si sta verificando soprattutto in Europa da parte dei paesi centro orientali che sono stati dominanti per anni, mentre negli Stati Uniti si scontra con il “Desiderio di preservare l’impero Americano nonostante tutto“.



Quello che sta accadendo, secondo Pierre Manent, è una sorta di “penitenza collettiva“, che impone di vedere gli altri sempre come “vittime della dominazione occidentale“. Per questo, ora nella rappresentazione del mondo domina questo tipo di coscienza: “Noi siamo stati e restiamo gli unici ad agire, e quindi gli unici da biasimare; gli altri, tutti gli altri, sono le nostre vittime, tutti innocenti“. Una delle conseguenze peggiori è che: “Ci è stato tolto il diritto di prendere decisioni importanti su noi stessi, sulla forma che vorremmo dare alla nostra vita comune“.