Levante, all’anagrafe Claudia Lagona, racconta la sua vita all’insegna della sorellanza e si lascia sfuggire anche un’amara osservazione sul risultato finale del 73esimo Festival di Sanremo, concluso da poco ma che ha lasciato dietro di sé qualche insoddisfazione. “Forse ‘Mi manchi’ mi avrebbe reso la mia competizione più facile – ipotizza Levante, intervistata dal quotidiano Domani – Ma non guardiamo indietro, quel che è stato è stato”. Anche perché il brano ‘Vivo’ l’ha vista esprimersi sul palco dell’Ariston con un’intensità che non è passata inosservata, nonostante la classifica finale.



La crisi dopo il parto esiste ma è difficile da raccontare” e, anche se ‘Mi manchi’ era una ballata più romantica, “mi è stato chiesto di rischiare. E l’ho fatto”. A oggi Levante ha “salutato la parentesi buia che racconto in Vivo. Mi sono vista potente su quel palco: tutina di pelle, capelli platino, occhi neri”. Da quell’esibizione “mi sono liberata di una parte di me che non mi avrà più. Per questo indietro non ci voglio più guardare”. Anche se vuole sfogarsi sul risultato del Festival, su quel podio tutto al maschile che ha visto trionfare Marco Mengoni: “Se sei femmina ti tolgono tutto. Forse abbiamo rotto le p*lle a dirlo, ma è così. La sera della finale, tra me dicevo: ‘Almeno Madame ce la deve fare’. Non è successo. Il risultato ha parlato”.



Levante: “Carmen Consoli e Laura Pausini importantissime per me”

Levante crede fortemente nella sorellanza e nella solidarietà fra donne: “la mia vita è costellata di donne” confessa al quotidiano Domani, a partire da Carmen Consoli e Laura Pausini, “la prima a mandarmi i fiori in ospedale quando è nata Alma”. Ripensando alla se stessa del passato ammette che “ero ingenua e questo mi salvava da tante cose. Scrivevo musica con spensieratezza e distacco dal giudizio degli altri. Col tempo ho scoperto tante verità che non sapevo” e scoperto lati di se stessa di cui non aveva ancora consapevolezza.

Per esempio, Levante ammette con sincerità che “ho sempre cercato la famiglia negli altri e ho sbagliato. Ho creduto che il mondo fosse a mia immagine e somiglianza, ma non è così. Ad esempio, io non provo invidia e non la so riconoscere negli altri. E quando mi sono illusa di aver trovato la famiglia in certe persone, non era vero. Le persone stanno lavorando, da te vogliono delle cose. Se non gliele dai ti girano le spalle”. E riconosce di aver “cercato l’amore dove non poteva crescere neanche un fiore”.