Non ha il cosiddetto “physique du role” della classica pop star. Non è cioè magro, belloccio, super tatuato, palestrato, abbronzato. Non indossa gli abiti che oggi vanno tanto di moda fra i ragazzi che vediamo sui palcoscenici. Tutt’altro. Lewis Capaldi, 27 anni, nativo di Glasgow in Scozia, ma di nonni originari della provincia di Frosinone, è grassottello, la faccia del classico bamboccione che a scuola tutti prendevamo in giro. Si veste normalmente, con una t-shirt e un paio di jeans. Eppure è una star: ancora prima di pubblicare il suo primo disco, aveva già venduto tutti i biglietti del tour programmato per presentare le sue canzoni, grazie a un EP uscito nel 2017, unico caso nella storia della musica popolare. 



Il singolo Someone you loved me ha scalato le classifiche di mezzo mondo. Dimenticavamo: non è neanche un rapper esagitato o un rocker come vanno di moda oggi. Canta belle ballate pop con una voce vellutata e profonda. E’ una anti star. 

Ha però un problema. Da qualche tempo soffre della cosiddetta sindrome di Tourette, un disturbo neurologico che nella maggior parte dei casi compare durante l’infanzia scomparendo con l’adolescenza. E’ una brutta malattia, caratterizzata da tic motori e fonatori, talvolta fugaci, altre cronici. Può portare anche a disturbi ossessivo-compulsivi. Normalmente, questi sintomi si manifestano sotto forte stress e disturbi emotivi. E chi più di un cantante che si esibisce davanti a migliaia di persone può vivere di stress emozionali? La storia del rock è piena di casi di artisti che avevano autentiche crisi di panico prima di salire sul palcoscenico, e per superare questa impasse si sono spessi affidati all’eroina o o altre droghe. Lo scorso 31 maggio Lewis Capaldi si era esibito con grande successo al Forum di Assago, poi aveva annunciato l’intenzione di sospendere ogni esibizione visti i problemi per potersi preparare in modo adeguato all’esibizione programmata nei giorni scorsi al Festival di Glastonbury, il più grande evento musicale al mondo.



Lewis è salito sul palco, ha cantato qualche canzone, poi ha cominciato ad avere dei problemi: la sua voce dopo un po’ si è «impallata». Lui si è scusato con il pubblico dicendo di essere molto emozionato: “Non so cosa dire. Mi sto letteralmente cagando addosso. C’è un sacco di gente, un sacco di facce. È una cosa piuttosto surreale”.

Proprio durante Somene you loved me la voce è scomparsa e il suo grosso corpo è apparso scosso da tremori e tic nervosi. E’ stato in quel momento che si è assistito a qualcosa di unico e magico. La folla, decine di migliaia di persone, invece di fischiare, protestare, come successo tante volte in situazioni analoghe, ha preso il suo posto e ha portato a termine la canzone, cantando tutti insieme, mentre lui guardava smarrito davanti a sé, cercava di controllare i movimenti, provava a riprendere il canto senza farcela. Ma il pubblico lo ha sostenuto, ha fatto il lavoro che toccava a lui, non si sono fermati, lo hanno applaudito e urlato incoraggiamenti con la potenza di una folla intera che sostiene una persona in difficoltà. Quando l’amore, la compassione e l’umanità riempiono ogni vuoto e ci collegano nel profondo. E’ quello che vorremmo vedere tutti i giorni in questo mondo in mano al bullismo più becero.



Qualcosa che si vede raramente durante un concerto. “La cosa peggiore è che quando sono eccitato lo capisco, quando sono stressato lo capisco, quando sono felice lo capisco. Succede sempre. Alcuni giorni è più doloroso di altri e alcuni giorni è meno doloroso. Sembra molto peggio di quello che è. A volte è piuttosto scomodo” ha commentato il cantante.

Lewis Capaldi ha dimostrato al mondo che per essere amati e per avere successo non c’è bisogno di essere sexy, trasgressivo, provocatorio. Basta solo essere se stessi, con tutti i problemi che uno si porta dietro. E’ questa la vera diversità che merita inclusione. E il pubblico ha dimostrato che c’è posto per tutti nel mondo della musica. Anche per un “diverso”.

Lewis Capaldi ha detto che non proseguirà la tournée in cui doveva fare ancora 24 date. Andrà a farsi curare: “So di essere fortunato a potermi permettere una pausa quando gli altri non possono. Vorrei ringraziare la mia fantastica famiglia, gli amici, il team, i professionisti medici e tutti voi che mi avete supportato in ogni fase di questo percorso, soprattutto durante quest’ultimo anno, in cui ne ho avuto più bisogno”, ha detto. “Sono dispiaciuto per chi aveva programmato di venire a sentirmi dal vivo entro la fine dell’anno, ma ho bisogno di stare bene per potervi offrire la mia musica. Suonare per voi ogni notte è ciò che ho sempre sognato e questa decisione, è la più difficile della mia vita. Tornerò il prima possibile”. Ha palesato anche la possibilità che non possa mai più cantare in pubblico. Noi, in ogni caso, lo aspetteremo. Gli vogliamo bene a questo ragazzone cicciottello con la faccia smarrita.