Vladimir Putin può essere sconfitto. A dirlo è Leon Panetta, ex capo del Pentagono ed ex direttore della Cia, intervenuto sulle pagine del Corriere della Sera: “Ci troviamo in un momento decisivo della guerra: il finale non è ancora scritto ma capiremo che cosa succederà all’Ucraina, se Stati Uniti e alleati fermeranno l’aggressione russa. Questo momento è un test: mostrerà se gli Stati Uniti rispettano la parola data e forniscono gli aiuti militari necessari”. L’ex capo dell’intelligence spiega che a suo dire non è possibile che gli “Stati Uniti stiano a guardare mentre Putin prevale, punto e basta”.
Per questo Panetta spera “che lo speaker della Camera agisca in modo responsabile e che, trattandosi della nostra sicurezza nazionale, metterà ai voti il pacchetto approvato dal Senato. Ma aggiungo che il presidente Biden deve chiarire che gli Stati Uniti, indipendentemente da quello che fa la Camera, faranno tutto ciò che è necessario per aiutare l’Ucraina”. L’ex capo del Pentagono, parlando degli aiuti degli Stati Uniti all’Ucraina, ricorda sulle pagine del Corriere della Sera che “prima della Seconda Guerra Mondiale, gli Stati Uniti erano isolazionisti, non sentivano di dover essere coinvolti nel combattere il fascismo e il nazismo. Il risultato fu che Hitler continuò a marciare attraverso l’Europa e alla fine scoppiò la guerra”.
Panetta, ex Cia: “Gli Usa devono essere leader nel mondo”
Secondo Leon Panetta “la lezione da imparare è che gli Stati Uniti devono essere leader nel mondo, che il coinvolgimento con i nostri alleati garantisce la nostra sicurezza nazionale e che dobbiamo lavorare insieme per impedire agli autocrati di distruggere la democrazia”. Biden stesso dovrebbe “mandare un messaggio molto chiaro che gli Stati Uniti faranno tutto ciò che devono per impedire a Putin di raggiungere i suoi obiettivi in Ucraina. È un messaggio che il mondo ha bisogno di sentire. Ci sono diversi passi. Innanzitutto, dichiarare che la Russia è uno Stato terrorista. In secondo luogo, credo che il presidente abbia bisogno di un piano B: se il Congresso non approva gli aiuti, gli Stati Uniti e gli alleati dovrebbero ricorrere ai circa 300 miliardi di dollari russi bloccati per effetto delle sanzioni. Usare i loro soldi per sconfiggerli”, come sottolineato dall’ex capo del Pentagono al Corriere della Sera.
Con le prossime elezioni presidenziali negli Stati Uniti, Trump si candida a tornare alla Casa Bianca. L’ex Cia, però, non crede in un suo ritorno. “Non penso che verrà eletto, ma se accadesse esiste un sistema di pesi e contrappesi che gli impedirà di fare qualcosa di stupido sulla nostra sicurezza nazionale” spiega. Infine, un commento sulla minaccia di Putin di pianificare un’arma nucleare nello spazio: “Dobbiamo prenderla sul serio anche se non è imminente. Potrebbe disabilitare e distruggere i satelliti, critici per la nostra sicurezza nazionale: per l’intelligence, la localizzazione Gps, per comunicare. E se i russi facessero una cosa del genere, per quanto mi riguarda sarebbe un atto di guerra. Gli Stati Uniti devono essere pronti a difendersi e ad assicurarsi che non accada”.