“You can check out anytime you like, / but you can’t never leave” (“Puoi lasciare l’albergo quando vuoi, ma non potrai abbandonarlo mai”): così recita uno dei passaggi pià belli della canzone, ma il leggendario “Hotel California” (pubblicato nel 1976 nell’omonimo album) degli Eagles esiste davvero o si tratta solo di uno dei tanti luoghi dell’anima resi celebri dalla musica rock e che esiste un po’ ovunque (meglio ancora se lungo le polverose “highway” americane, per tenere fede al mito e non farlo crollare) e dunque in nessun posto in particolare? In questo caso l’albergo che prende il nome da uno dei pezzi più famosi della band country losangelina capitanata da Don Henley e dal compianto Glenn Frey esiste sul serio e si trova in Messico, in una località non lontana dal confine con gli Stati Uniti e che negli anni è diventata meta di una sorta di pellegrinaggio laico non solo dei fan dello storico complesso californiano ma anche di semplici appassionati. Almeno fino a quando i membri superstiti della band non hanno deciso di fare causa all’hotel che ha sede a Todos Santos intimando ai proprietari di non usare “quel” nome e in un modo così allusivo. Ma andiamo con ordine.
L’HOTEL CALIFORNIA ESISTE DAVVERO IN MESSICO MA…
Quello che oggi si fa chiamare Hotel California è un edificio sito nella piccola cittadina messicana di Todos Santos, nei pressi di Cabo San Lucas e sul versante Pacifico delle coste del Paese, anche se quasi nascosto dalle montagne della Sierra de Laguna: non è un caso che si tratta di posti lontani dalle usuali direttrici turistiche e in cui ci si arriva solo di proposito, ed è per questo che l’hotel ha finito per diventare un vero e proprio “attrattore” per i flussi che altrimenti vedevano Todos Santos come un semplice luogo di passaggio e nulla più. Tuttavia grazie alla riqualificazione della vicina autostrada Highway 19 da parte del governo e alla trasformazione di quella che in origine era una missione cattolica (di cui restano ancora delle tracce) in uno di quei tipici edifici locali a due piani e con delle arcate: “Welcome to the Hotel California / such a lovely place /such a lovely place” e la gente ha preso alla lettera la canzone degli Eagles cominciando a fare tappa in questo angolo meridionale della Baja California pur non sapendo che la struttura non ha ricevuto la benedizione degli Eagles nonostante molti spieghino che sono queste zone ad aver ispirato uno dei brani più iconici del complesso country-rock americano. E anzi la questione è finita a carte bollate con i proprietari che ora devono difendersi da Don Henley e soci.
LA BAND DEGLI EAGLES FA CAUSA
Infatti per gli Eagles quell’Hotel California è solo un falso che sfrutta a proprio vantaggio il nome e anzi ne approfitta per vendere senza permesso del merchandising del gruppo, ingannando di fatto non solo i fan ma pur i clienti occasionali. Per questo motivo i titolari americani dell’albergo in quel di Todos Santos sono stati citati in una causa federale per violazione del marchio dato che la canzone oramai è diventata sinonimo della band stessa che, tuttavia, non ha nulla a che fare con la struttura ricettiva: la replica dell’hotel, pubblicata sul sito ufficiale, sostiene che nessuno abbia mai voluto pubblicizzare quel legame con gli Eagles, negando di fatto di strizzare l’occhio al celebre marchio e aggiungendo che sono semmai gli ospiti a essere “ipnotizzati” dalla curiosa coincidenza. A onore del vero pare che l’albergo sia nato negli Anni Cinquanta (precisamente 26 anni prima dell’uscita del brano) proprio come Hotel California prima di cambiare nome fino al 2001 e poi riprendere quello originario per ridare impulso all’attività, cominciando a trasmettere nelle hall i brani degli Eagles e vendendo il loro merchandising ufficiale. In attesa di capire come finirà la vicenda c’è da prendere atto che, almeno secondo gli stessi membri (che solo negli ultimi anni hanno fatto chiarezza sulla questione), “Hotel California” non è ispirata ad alcun luogo reale ma sarebbe solo una metafora del Sogno Americano e di come questo confini con “l’incubo americano”, un’allegoria dell’edonismo legata anche all’uso di alcol e droghe nella Los Angeles degli Anni Settanta. Tuttavia l’astrattezza del testo e le tante versioni fornite dai componenti del gruppo lasciano spazio a qualunque interpretazione, tanto che i fan ancora oggi si sbizzarriscono e magari allora è bello pensare che quello in Messico sia davvero l’hotel che sorge “on a dark desert highway” (ovviamente la Highway 19, NdR) e che “any time of year, you can find it here”.