Liam Biran, ritrovati gli oggetti in Valle D’Aosta
Dopo quasi quattro anni non ci sono ancora notizie di Liam Biran. Il giovane statunitense, venuto in Europa per un viaggio, è scomparso il 10 maggio 2019, appena arrivato a Torino da Atene. Da quel momento, i genitori hanno perso le sue tracce. Alla mamma aveva detto che da lì sarebbe arrivato a Parigi con un treno, ma in realtà ha comprato un biglietto per Aosta. Adesso il caso si riapre dopo che la sua camicia è stata ritrovata in Valle D’Aosta, insieme ad altri oggetti personali come l’iPad.
Inoltre, a Chi l’ha visto, è stata mandata in onda anche una testimonianza di un uomo che lo aveva avvistato proprio ad Aosta, mandandogli una richiesta d’amicizia su Facebook: “L’ho visto qui. Stava a piedi, saliva da Aosta. L’ho visto alle 5 di pomeriggio. Sono sicuro che era lui, altrimenti non lo dicevo alla polizia. L’ho cercato su Facebook proprio quel giorno. Lui non aveva internet, gli ho chiesto l’amicizia. Lì c’è un B&B, mi ha detto che cercava da dormire. Io ho chiamato la signora del B&B ma non avevano il Pos per pagare e allora gli ho indicato la banca da dove prelevare. E lui mi ha detto ‘Va bene, vado’.”
Liam Biran, “Una donna mi ha risposto al suo iPad”
La mamma di Liam Biran, a Chi l’ha visto, ha rivelato: “L’ultimo contatto con Liam è stato a maggio 2019 e da quel momento non lo abbiamo più risentito. Sapevamo che doveva arrivare a Torino il 10 maggio. Non avevo più notizie, lui mi chiamava sempre per dirmi quando arrivava. Allora l’ho chiamato sull’iPad, ho risposto e una donna mi ha detto: ‘Salve, chi parla?’. Io ho detto ‘Liam!’ e appena l’ho nominato, questa persona ha attaccato il telefono. Questo è veramente strano, se avessi fatto un errore o chiamato un altro numero, mi avrebbe detto ‘Mi scusi, ha sbagliato numero’. Appena questa donna ha sentito che io nominavo Liam ha attaccato il telefono. Era giovane, non era una donna anziana“.
In un bosco, di recente, sono stati trovati gli effetti personali del giovane Liam Biran: la tenda, il trolley, l’iPad e una camicia. Il padre, ai microfoni di Federica Sciarelli, ha lanciato un appello: “Credo sia importantissimo continuare le ricerche e concentrarsi su questo iPad per vedere se vi siano foto, chiamate, email, per capire cosa sia successo dal momento in cui è arrivato a Torino e in tutti quei giorni che lui ha passato in quest’area, fino alla Valle D’Aosta. Tre anni fa siamo apparsi per la prima volta in questo programma, probabilmente ci sono nuove persone che adesso stanno guardando la trasmissione e possono tenere conto di ciò che avete detto”.