Donald Trump è intervenuto sulla questione degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas prefigurando delle conseguenze terribili per i ribelli palestinesi, nel caso in cui tutte le persone imprigionate con la forza non verrano liberate entro il 20 gennaio 2025. Non si tratta di una data casuale, bensì del giorno in cui lo stesso Trump si insedierà ufficialmente alla Casa Bianca per iniziare il suo secondo ed ultimo mandato da presidente degli Usa.



La comunicazione è giunta tramite un post social su Truth, attraverso cui il tycoon newyorkese ha appunto scritto: “Se gli ostaggi non saranno rilasciati prima del 20 gennaio 2025, data in cui assumerò con orgoglio la carica di Presidente degli Stati Uniti, ci sarà L’INFERNO DA PAGARE in Medio Oriente, e per coloro che sono al comando e hanno perpetrato queste atrocità contro l’umanità. I ​​responsabili saranno colpiti più duramente di chiunque altro nella lunga e leggendaria Storia degli Stati Uniti d’America. LIBERATE GLI OSTAGGI ORA!”.



DONALD TRUMP E GLI OSTAGGI DI HAMAS: ANCORA 100 PERSONE DA LIBERARE

Parole decisamente minacciose quelle del presidente in arrivo, che fanno chiaramente capire quali siano le sue intenzioni nei confronti di Hamas qualora non dovessero appunto rilasciare gli ostaggi ancora nelle loro mani.

Nel corso del terribile attacco del 7 ottobre 2023, circa 250 persone vennero catturate e di queste ne rimarrebbero ancora 100 nelle mani dei palestinesi, ma un terzo potrebbe essere deceduto secondo le informazioni in possesso delle autorità di Israele. L’amministrazione Biden, insieme agli israeliani e a vari mediatori di Qatar ed Egitto, sta lavorando dall’anno scorso per trovare la quadra ma al momento non è ancora stato trovato un accordo definitivo.



DONALD TRUMP E GLI OSTAGGI DI HAMAS: QUALE STRATEGIA ATTUERÀ?

Trump sta quindi optando per il pugno d’oro anche se per il New York Times, non è ben chiaro quale sia la strategia che voglia adattare per liberare tutti gli ostaggi, tenendo conto che Israele ha già agito in maniera molto violenta in questo anno, radendo al suolo gran parte di Gaza e uccidendo migliaia di esponenti di Hamas e non solo. Per Trump, tutto ciò che riguarda gli ostaggi si tratta solo “di chiacchiere” e nessuna azione concreta, di conseguenza non è da escludere un intervento diretto degli Stati Uniti nella liberazione degli ostaggi, anche se si tratta solamente di una opzione al momento non confermata.

Nel corso del conflitto in Medioriente, quando si è verificata la tregua, circa 105 ostaggi erano stati rilasciati, e nel contempo alcune persone sono state salvate dagli interventi militari israeliani, ma come detto sopra ne restano ancora diversi da salvare, la cui vita è fortemente in pericolo, e più passano le ore e i giorni e più le possibilità di trovarli in vita diminuiscono. Trump ha più volte ribadito la volontà di porre fine al conflitto mediorientale: vedremo come agirà concretamente.