Chiusa l’inchiesta sulla morte di Libero De Rienzo. L’attore è morto per “intossicazione acuta da eroina”. I risultati dell’esame tossicologico e l’autopsia, disposti dalla Procura di Roma, hanno confermato i sospetti che erano emersi dopo la morte avvenuta nella sera del 14 luglio per un arresto cardiaco. Nell’abitazione furono trovate tracce di droga: una dose di 0,24 di eroina, riporta La Repubblica, che aveva raccontato del sequestro in casa dell’artista. Ora la conferma dei medici del Policlinico Gemelli, secondo cui “si può affermare che il decesso è riconducibile ad arresto cardiocircolatorio conseguente a metaboliti da eroina con positività tossicologica anche di metaboliti da Triazolam e cocaina”.
Questo quanto rivelato dagli atti. Quindi, nell’organismo di Libero De Rienzo sono state trovate tracce di cocaina e benzodiazepine. Ma per gli inquirenti è stata un’altra sostanza a uccidere il vincitore del David di Donatello nel 2002: “Intossicazione acuta da eroina”, scrivono i medici che hanno condotto gli esami.
LIBERO DE RIENZO, DUE REATI CONTESTATI A PUSHER
Il sostituto procuratore Francesco Minisci ha chiuso le indagini a carico del pusher di origini gambiane, che era stato arrestato lo scorso luglio ed è ancora in carcere. Si tratta del trentunenne Mustafa Lamin, inizialmente accusato di detenzione e cessione di sostanze stupefacenti, ma ora deve rispondere anche di un’altra accusa, cioè “morte come conseguenza di altro reato”. Questa accusa è correlata proprio alla morte di Libero De Rienzo. Stando a quanto riportato da La Repubblica, le ipotesi formulate all’inizio dalla Procura di Roma sono state puntellate con le intercettazioni e le diverse testimonianze.
Così è stato possibile ricostruire l’esistenza di almeno sei clienti in pochi giorni e la disponibilità di eroina già preparata e quindi pronta alla vendita. Mustafa Lamin operava a “domicilio” spostandosi in metropolitana tra le zone della Capitale. Il 14 luglio era vicino all’abitazione di Libero De Rienzo, come emerso dai tabulati telefonici. Inoltre, nella sua abitazione furono sequestrati altri 7,7 grammi della stessa sostanza stupefacente. Ora è in carcere a Regina Coeli.