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La lettura e la crescita della propria esperienza trova un prezioso strumento nella produzione di testi scritti e orali. Essa è infatti occasione, ancor prima che di comunicazione, di espressione della crescita della consapevolezza di sé in rapporto agli oggetti di conoscenza. L’io si struttura nel rapporto con ciò che incontra, e conoscendo desidera dirsi e comunicare. Va quindi favorita nella pratica didattica la produzione di testi scritti e orali che narrino il vissuto, attestino le costruzioni della fantasia, giudichino quanto viene proposto alla conoscenza, convincano chi legge o chi ascolta della fondatezza di una propria riflessione.



La scrittura e l’oralità non vanno infatti considerate esclusivamente in funzione dell’apprendimento e della comunicazione di quanto viene conosciuto, anche se è responsabilità dell’insegnante di lettere istruire circa le tecniche basilari con cui prendere appunti, stendere un riassunto o una relazione, tradurre in prosa i testi poetici, rispondere a un questionario.



Il “tema”

Un’attenzione particolare va dedicata a quel testo scolasticamente denominato “tema”: in ambiente scolastico vi è stato un vivace dibattito intorno alla opportunità di conservare il tema, in quanto ritenuto prova poco oggettiva e quindi difficile da valutare, dibattito che ha avuto come esito quello di eliminarlo anche come prova d’esame finale del ciclo superiore. Noi crediamo che tra i segni di maturazione di un ragazzo vi sia la capacità raggiunta di costruire un discorso in proprio intorno a un argomento dato, nel rispetto dei requisiti formali e logici della testualità (correttezza, coesione, coerenza) e che tale capacità vada strutturata a partire dalla scuola primaria, in quanto scrivere deve diventare un habitus, una naturale attività, un’esigenza della persona. 



Un percorso dominato dal senso

Si potrebbe pertanto ipotizzare un percorso che gradualmente conduca il ragazzo ad affrontare varie tipologie testuali, da quella narrativa ed espositiva (versione in prosa, riassunto, racconto di un’esperienza, relazione di un’attività, ma anche invenzione di un testo letterario a partire da un modello dato), a quella lirico-descrittiva (dalla ricerca della parola per dire la cosa al frammento lirico, alla composizione di poesie liriche), a quella argomentativa (non prima della terza media e con una grande cura nel formulare il titolo da parte del docente), sempre e comunque attenti a non scadere nel verbalismo e nell’esercizio di una retorica avulsa dal senso: non esiste testo dove non si istituisca un nesso tra significante e significato e tra segno e comunicazione. 

Non va sottovalutato nella pratica didattica il desiderio di argomentare che si affaccia verso i dodici, tredici anni nei ragazzi, allorquando nuovi interrogativi e nuovi impulsi all’autonomia li rendono desiderosi di convincere, di esprimere il proprio pensiero e si trovano però sprovvisti di strumenti per farlo (si pensi alla involuzione nella sintassi che normalmente si verifica verso la seconda media: il pensiero si complica ma mancano le parole per dirlo). L’insegnante in tal senso deve fornire lo strumentario necessario attraverso modelli (in tal senso utilissima si rivela la lettura dell’Odissea, dove in molti discorsi di Ulisse si incontra un argomentare lineare e persuasivo), attraverso la riflessione linguistica e l’esercizio guidato, affinché fondandosi su una buona capacità espositiva, descrittiva, narrativa, possa sbocciare un’iniziale competenza argomentativa.

 

In conclusione ci pare di poter con ragione affermare che per rendere la didattica della lingua e della letteratura del popolo a cui si appartiene un percorso di crescita della persona occorre considerare che tale disciplina ha a che fare con testi, cioè segni, l’interpretazione e la produzione dei quali o si riduce a decodifica e applicazione di procedimenti dati o si configura come ricerca guidata dai docenti e condivisa con i discenti del senso nei testi celato e svelato, ricerca che implica e che fa crescere la persona in lealtà, cioè realismo, ragionevolezza e libertà.

 

 

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