L’Assemblea Plenaria della Conferenza Episcopale Francese si è conclusa e i vescovi della Francia hanno ribadito una sola richiesta particolare: “la libertà di vivere la nostra fede e i nostri valori“. Tra i temi affrontati, il rapporto della Chiesa con lo Stato nel periodo del Coronavirus, l’impatto del confinamento sulla vita di fede in Francia, il razzismo e la questione degli abusi nella Chiesa.



Nel discorso conclusivo il presidente, monsignor Eric de Moulins-Beaufort, arcivescovo di Reims, ha esortato i cristiani “a farsi segni di speranza all’interno della società“. Monsignor de Moulins-Beaufort ha così concluso i lavori dell’Assemblea Plenaria della Conferenza Episcopale francese. La sessione si è svolta in video-conferenza a causa dell’emergenza sanitaria. In primo piano nel suo intervento la questione della laicità dello Stato e della libertà religiosa, riemersa con le recenti tensioni tra episcopato e governo per la riapertura dei luoghi di culto alle celebrazioni pubbliche nella Fase 2 della pandemia, poi risolte con l’intervento del Consiglio di Stato che ha permesso la ripresa delle Messe aperte ai fedeli il 23 maggio.



Monsignor de Moulins-Beaufort ha voluto ribadire che la Chiesa non vuole privilegi o “sfuggire alle leggi dello Stato”, ma solo “la libertà di vivere l’amore di Dio e l’amore del prossimo, di servire tutti gli esseri umani”.

CHIESA IN FRANCIA: LE SFIDE SU CORONAVIRUS, ABUSI E RAZZISMO

Monsignor de Moulins-Beaufort ha poi riflettuto sul periodo di confinamento che ha impedito ai fedeli di accedere ai Sacramenti e di partecipare alle Messe. Ha espresso ad esempio l’apprezzamento dei vescovi francesi “per la creatività di cui hanno dato prova tanti sacerdoti e fedeli” per consentire a tutti di assistere alle celebrazioni a casa. A nome dell’episcopato della Chiesa in Francia, ha inoltre ringraziato ancora una volta gli operatori sanitari e le tante donne e uomini che si sono prodigati in questi mesi per garantire i servizi essenziali.



Un altro tema affrontato nel discorso è stato quello degli abusi sessuali nella Chiesa, che è stato al centro dei lavori dell’assemblea e sul quale i vescovi francesi continueranno a discutere alla prossima plenaria. In particolare, l’arcivescovo ha voluto ringraziare le vittime che hanno aiutato i vescovi a ricostruire la verità dei fatti e a fare giustizia accettando anche di accompagnare la Chiesa nel suo difficile “processo di rinnovamento”.

Il presidente della Conferenza episcopale francese ha infine accennato alle manifestazioni in corso anche in Francia contro il razzismo nelle forze di polizia: “Nulla può giustificare pratiche ispirate al razzismo”, ha sottolineato, esortando i cristiani a farsi segni di “speranza” e a costruire la “comunione” contro i pregiudizi e la violenza.