Libertà religiosa contro cambiamento climatico. E’ quanto farà lunedì Donald Trump al Palazzo di Vetro proponendo un vertice in contemporanea a quello annunciato da tempo sul clima, a cui parteciperanno circa 60 leader mondiali, tra cui anche Giuseppe Conte ma non il presidente americano. Un vertice sicuramente importante quello proposto da Trump, ma che messo in diretta concorrenza con il precedente, sottolinea ancora una volta la voglia di smarcarsi da qualunque discussione climatica, come lui stesso ha fatto capire: “Non siamo mai stati così forti e non siamo mai stati meglio”, aggiungendo che nel suo discorso di martedì all’Onu riaffermerà il ruolo di leadership del suo Paese, “Diremo che gli Stati Uniti sono il Paese più grande del mondo e affermeremo il ruolo di leadership dell’America nel sistema internazionale basato sulle regole”.



“USA LEADER MONDIALI”

Tesi questa tutta da dimostrare visto il ruolo sempre più potente dal punto di vista economico che la Cina ha assunto negli ultimi tempi a livello mondiale. Niente ‘Climate Action Summit’  dunque per gli Stati Uniti che si sono già ritirati dall’accordo internazionale sul clima di Parigi del 2015, anche se il ritiro non sarà effettivo sino al 4 novembre 2020, il giorno successivo alle elezioni presidenziali quando alla Casa Bianca potrebbe non esserci più Trump. Il quale incontrerà personalmente nei prossimi giorni il premier inglese e il presidente ucraino. Niente Russia e Iran dunque, paese questo che invece presenterà all’Onu un piano di pace regionale vista l’incandescente situazione tra i paesi del Golfo.

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