Purtroppo l’Africa si conferma il continente al mondo con le maggiori violazioni e persecuzioni della libertà religiosa: a certificarlo il 15esimo Rapporto Acs (Aiuto alla Chiesa che Soffre, fondazione pontificia) che inserisce il grande “continente nero” trai luoghi globali con maggiori difficoltà per le singole fedi religiose. Recrudescenze jihadiste nell’Africa subsahariana, il fallimento delle Primavere arabe nel Nord Africa e il dramma dei rapimenti di massa in Nigeria: il Rapporto Acs 2021 specifica come in particolare «I Paesi dell’Africa orientale e occidentale, situati principalmente nella regione subsahariana, ospitano un complesso mosaico di gruppi etnici, religiosi e linguistici e una popolazione prevalentemente giovane. Sebbene la regione abbia notevoli risorse umane e naturali, fenomeni quali povertà, corruzione e mancanza di opportunità di istruzione e di lavoro per i giovani si traducono in frustrazione e instabilità sociale. Tale contesto viene prontamente sfruttato da gruppi criminali e jihadisti sia locali che transnazionali».



Giunti al nostro terzo approfondimento sul Rapporto sulla libertà religiosa, è importante notare fin da subito la presenza purtroppo notevole dei Paesi africani in un contesto di persecuzione (“colore rosso” nella cartina di Acs) o discriminazione (“colore arancione”) su ampia scala. Libia, Niger, Ciad, Nigeria, Mali, Somalia, Eritrea, Mozambico, Congo sono i Paesi considerati di massima emergenza per il sopruso su libertà personali e religiose; con forti discriminazioni invece Marocco, Algeria, Egitto, Sudan, Mauritania, Etiopia, Tanzania, Comore, Mauritius, Madagascar.



L’AFRICA E LA LIBERTÀ RELIGIOSA SPESSO NEGATA

Il rapporto Acs 2021 mette in luce lo sviluppo di ingenti reti jihadiste internazionali sulla zona dell’Equatore, arrivando fino al Mozambico, ma colpendo anche Mali, e Comore: «per rimpolpare i ranghi della loro guerra, il califfato diventa “cyber”, ed online recluta e radicalizza in occidente, mettendo a dura prova le unità antiterrorismo», riflette il comunicato di sintesi del Rapporto Acs. Come spiega il direttore di Acs Italia, Alessandro Monteduro, nel presentare il nuovo report della fondazione pontificia «Nove Paesi per la prima volta si sono aggiunti alla lista: sette in Africa (Burkina Faso, Camerun, Ciad, Comore, Repubblica Democratica del Congo, Mali e Mozambico) e due in Asia (Malesia e Sri Lanka). La causa principale è la progressiva radicalizzazione del continente africano, specie nelle aree sub-sahariana e orientale, dove la presenza di gruppi jihadisti è notevolmente aumentata». Caso a parte con specifico focus nel Rapporto Acs la situazione in Nigeria: i rapimenti di massa tra i giovani sono uno degli elementi di maggior preoccupazione della comunità internazionale circa la situazione della libertà religiosa in Africa. Come presenta Acs nel rapporto, l’11 dicembre 2020, combattenti di Boko Haram hanno fatto irruzione nella scuola secondaria scientifica statale di Kankara, rapendo oltre 300 studenti di sesso maschile; Il 17 febbraio 2021 uomini armati con uniformi militari sono entrati nell’istituto scientifico statale Kagara di Rafi, nello Stato del Niger, rapendo 27 tra studenti, insegnanti e familiari; Il 26 febbraio 2021, circa 300 ragazze sono state sequestrate da un collegio gestito dal governo nella città di Jangebe. Ebbene, gli osservatori indicati nel Rapporto Acs 2021 notano come la forte l’escalation dei rapimenti di massa «mostra una cooperazione tra Boko Haram e i militanti fulani e che, di fatto, questi attacchi abbiano una profonda componente religiosa». L’educazione al rispetto e il dialogo occidentale deve essere bandita secondo Boko Haram e questo rappresenta un fortissimo impulso ad eventi anche di massa come quelli visti negli ultimi anni, come ha spiegato l sultano di Sokoto agli osservatori del Vaticano: «Non lasciatevi ingannare, questi rapimenti sono un’espressione del pensiero filosofico di Boko Haram, per cui l’educazione occidentale deve essere proibita. Ecco perché i loro obiettivi sono sempre i collegi, specialmente quelli a indirizzo scientifico, considerati atei da un punto di vista pedagogico».



Qui il report Acs su tutti gli Stati dell’AfricaQui il Rapporto Acs 2021 in sintesi