Si aggrava il bilancio già pesantissimo di vittime e feriti in Libia, causato dalle inondazioni e dagli allagamenti provocati dal ciclone Daniel. Secondo quanto riferito dalla Croce Rossa Internazionale, il numero ufficiale di vittime, 2.000 persone, oltre alle 5.000 disperse, rischia di essere arrotondato estremamente per difetto, in quanto in Libia sarebbe una vera e propria ecatombe: “Il bilancio delle vittime della tempesta in Libia è enorme”, avverte la Croce Rossa internazionale come si legge sul sito dell’agenzia di stampa Ansa. Tamer Ramadan della Federazione internazionale delle società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, parlando con i giornalisti a Ginevra, in collegamento da Tunisi, ha confermato e aggiunto: “Confermiamo dalle nostre fonti di informazione indipendenti che finora il numero delle persone scomparse ha raggiunto le 10.000 persone”. Si rischia un aumento a dismisura delle vittime causate dal ciclone Daniel, che ricordiamo, a causa della furia di venti e temporali ha provocato la rottura di due dighe, con migliaia di case che sono finite sotto l’acqua. “Il bilancio delle vittime è enorme e potrebbe raggiungere le migliaia”, ha aggiunto lo stesso Ramadan.
Sulla vicenda si è espressa anche il presidente del consiglio, Giorgia Meloni, con Palazzo Chigi che ha fatto sapere che la premier ha appreso con dolore quanto accaduto in Libia, esprimendo poi la sua vicinanza e la sua solidarietà a famigliari e vittime, e attivando quindi la Protezione Civile per poter assistere nel migliore dei modi la Libia. Il ministro della Difesa Guido Crosetto, su X ha aggiunto: “La tempesta ‘Daniel’ ha investito Derna, città della Cirenaica, e tutta la regione libica. Abbiamo immediatamente offerto l’aiuto della Difesa per le zone alluvionate, come abbiamo fatto per il Marocco colpito dal sisma”. Infine le parole di Charles Michel, presidente del consiglio Ue: “Immagini strazianti dalla Libia dopo le morti e le distruzioni causate dalle inondazioni, soprattutto nella parte orientale del Paese. Inviamo le nostre più sincere condoglianze, a nome dell’Ue, al popolo libico e alle famiglie delle vittime. L’Ue è pronta ad aiutare le persone colpite da questa calamità”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
LIBIA, CICLONE DANIEL PROVOCA 2000 MORTI E 5000 DISPERSI, VIDEO, CROLLATE 2 DIGHE: “UNA CATASTROFE”
Dramma in Libia dove il ciclone Daniel ha causato la morte di 2.000 persone, mentre i dispersi sarebbero più di 5.000, numeri quasi peggiori rispetto al recente devastante terremoto che ha colpito il Marocco. Il ciclone, come si legge su Rai News, ha colpito la zona nord est della nazione, spazzando via intere aree residenziali, così come fatto sapere dalle istituzioni locali. Le città più colpite sono state quelle di Misurata, Al Bayda e Marj con violenti temporali e venti fino a 180 chilometri orari, un evento atmosferico che negli scorsi giorni aveva colpito Grecia, Bulgaria e Turchia, portando con se inondazioni, allagamenti e devastazioni. A causa della tempesta sono crollate due dighe nella zona di Derna, quella maggiormente interessata dal maltempo.
I media locali citati da The Libya Observer su X spiegano che: “Due dighe sono crollate contemporaneamente” e che il crollo ha “liberato oltre 33 milioni di metri cubi d’acqua, che hanno causato devastanti inondazioni nella città”. Su X è giunto l’intervento dell’ambasciata italiana in Libia: “L’Italia esprime il suo cordoglio per le vittime del ciclone Daniel che ha fortemente colpito la Libia orientale, causando inondazioni e devastazioni in varie città”, riportando anche il numero di emergenza +218915766666. Antonio Tajani, ministro degli esteri e vice presidente del consiglio, ha invece fatto sapere che non risultano esservi italiani coinvolti: “Il governo italiano segue con attenzione le conseguenze delle alluvioni in Libia. Siamo in contatto con le autorità libiche per valutare il tipo di aiuti da inviare subito al popolo libico. Al momento non ci risultano italiani coinvolti”.
LIBIA, TEMPESTA DANIEL PROVOCA 2000 MORTI E 5000 DISPERSI: STOP DI DUE GIORNI SUL LAVORO
Il primo ministro della Libia, Osama Hammad, ha annunciato due giorni di stop sul lavoro per tutti i settori nella zona est del paese ad eccezione di sicurezza, sanità ed emerga. “Migliaia di persone sono disperse, interi quartieri sono scomparsi, insieme ai loro residenti spazzati via dal mare”, ha spiegato Hammad, parlando di situazione “catastrofica”.
In un’ora sono caduti più di 400 millimetri d’acqua, situazione mai registrata nei 40 anni precedenti, stando a quanto fatto sapere dal Centro meteorologico nazionale. “La Tunisia esprime le sue sincere condoglianze e la sua assoluta solidarietà al popolo libico per le massicce perdite umane e materiali causate dalle inondazioni che hanno colpito diverse regioni della Libia”, le parole del presidente della Tunisia Kais Saied sui social, annunciando di aver “autorizzato il coordinamento immediato con le autorità libiche” per gli aiuti di urgenza, dispiegando i mezzi umani e logistici necessari”.