Tono polemico e tregua, c’è tutto nel messaggio Facebook di Luigi Di Maio questa mattina dopo la risoluzione del “caso” della nave della Marina Militare che ha salvato e portato in Sicilia i migranti dalla Libia (mentre nelle stesse ore la Mare Jonio fa il medesimo percorso ma verrà sequestrata dalla Guardia di Finanza a Lampedusa, ndr). «Ieri c’è stata la dimostrazione che quando il governo gioca da squadra segna il punto. Senza urlare o sbraitare, senza minacce al mondo, in poche ore, grazie soprattutto al lavoro del presidente Conte, siamo riusciti a salvare la vita a quelle persone e a fare in modo però che ad occuparsene non fosse nuovamente l’Italia, ma l’Europa!», scrive il vicepremier M5s che non risparmia però “provocazioni” al collega della Lega, «Se quando nasce un problema il tuo primo primo pensiero non è risolverlo, ma finire sui giornali, allora c’è qualcosa che non va. In un governo ci si siede al tavolo tutti insieme e si lavora. Per il Paese. Questo ci chiedono gli italiani! Ci auguriamo che dopo il caso Siri la Lega non perda la testa» attacca Di Maio con evidente riferimento al leader Matteo Salvini. Il tutto mentre il Premier Conte, dopo aver “aperto i porti” ai migranti salvati in Libia, in una intervista a El Pais, afferma «comanda Salvini nel Governo? È una illusione ottica, alla guida ci sono io». La lite è servita, ancora una volta.. (agg. di Niccolò Magnani)



CONTE APRI I PORTI ALLA NAVE DELLA MARINA MILITARE

Nonostante l’ultimatum dato ieri da Salvini, in nottata il Premier Conte ha deciso di aprire i porti per la nave della Marina Militare che poche ore prima aveva salvato i 36 migranti in acque libiche: «I 36 migranti soccorsi dalla Marina militare sono stati tutti trasferiti sull’unità Stromboli e viaggiano verso il porto militare di Augusta, dove verranno fatti sbarcare» ha annunciato il Presidente del Consiglio, ringraziando Francia, Malta, Lussemburgo e Germania che già si sono detti disponibili ad accogliere gli immigranti «partecipando alle operazioni di redistribuzione». Dopo l’ultimo scontro tra il Ministro degli Interni e la ministra della Difesa Trenta, il Premier ha deciso così di prendere lui la decisione finale onde evitare il perdurare della lite tra Lega e M5s mentre gli uomini della Marina Militare stavano in mare aperto con i migranti salvati mentre il loro barcone stava affondando. Il primo commento arriva da Giorgia Meloni che sottolinea come l’unica vera soluzione sia il blocco navale, «se ci limitiamo a chiudere i porti noi non risolviamo il problema, perché alla fine arrivano in Italia lo stesso, con le barchette, con la marina militare». (agg. di Niccolò Magnani)



MARINA MILITARE E MARE JONIO: I NUOVI “CASI”

Dopo le 40 persone salvate dalla Marina Militare, altri 29 migranti sono stati soccorsi al largo dalla Libia, questa volte dalla Mare Jonio. La nave umanitaria ha richiesto un porto sicuro, sfidando di fatto il Viminale dopo la direttiva delle scorse settimane: «La Mare Jonio ha appena soccorso 29 persone (1 bimba di 1 anno, 3 donne di cui una incinta) da un gommone in avaria in acque internazionali, 40 miglia al largo della Libia. Abbiamo chiesto immediatamente un porto sicuro al centro di coordinamento italiano. Immensa gioia per le 29 vite tratte in salvo», scrive Mediterranea su Facebook. La richiesta dell’ONG ha trovato la replica di Matteo Salvini: «Un conto è una nave della Marina Militare, che attraverso il suo ministro di riferimento si assumerà le proprie responsabilità, un altro una nave di privati o dei centri sociali come la Mare Jonio. Per loro, i porti restano chiusi. Ci sono 29 migranti salvati da una Ong di un centro sociale, questi non arriveranno mai in Italia, gli sbarchi sono calati del 92%, in Italia arriva chi ha il permesso, con i soldi risparmiati si assumeranno 8mila uomini nelle forze dell’ordine», riporta Il Giornale. Un nuovo caso in vista… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



SALVINI CONTRO TRENTA E DIFESA

Il salvataggio di 40 migranti su un barcone nelle acque a largo della Libia da parte della Marina italiana riapre lo scontro tra Matteo Salvini ed Elisabetta Trenta. E’ il titolare del Viminale, come riportato da Il Giornale, a mettere nel mirino, pur senza citarla direttamente, la guida della Difesa:”Seguo la vicenda di una nave della Marina militare che, in acque libiche, ha raccolto 40 immigrati, io porti non ne do. Perché in acque libiche, peraltro pattugliate dalla guardia costiera libica, che ieri in pieno Ramadan, ha soccorso, salvato e riportato indietro più di duecento immigrati?”. Il leader della Lega:”O si lavora tutti nella stessa direzione, oppure non può esserci il ministro dell’Interno che chiude i porti e qualcun altro che raccoglie immigrati. Quindi è vero che bisogna chiarire alcune vicende all’interno del governo”.

LIBIA, MARINA ITALIANA SALVA 40 MIGRANTI SU BARCONE

Matteo Salvini ribadisce dunque la linea dei porti chiusi rendendo quanto mai probabile un nuovo durissimo scontro tra il Viminale e la Difesa dopo quelli che ha già caratterizzato l’agenda nei giorni scorsi a causa di un tweet. Come riportato da “Il Giornale”, nella giornata di ieri la Guardia costiera libica è intervenuta per soccorrere un barcone in avaria con circa 150 persone a bordo. Gli allarmi di Mediterranea, della Mare Jonio e quelli di Alarm Phone Watch si erano alternati per tutto il giorno fino a quando, in serata, proprio Alarm Phone ha comunicato la fine dell’emergenza segnalando l’intervento libico: “La Guardia costiera di Roma ci ha informati che le 150 persone sono state trovate e prese in carico dalla cosiddetta Guardia costiera libica. Non possiamo raggiungere più l’imbarcazione. Dobbiamo presumere che li riportino alla zona di guerra libica”. Questo nuovo scontro rischia di mettere in discussione i già fragili equilibri del governo?