La Turchia sarebbe pronta ad inviare delle truppe in Libia, per respingere l’offensiva del generale Khalifa Haftar contro Tripoli. L’intervento sarebbe subordinato ad un’eventuale richiesta dell’unico governo riconosciuto a livello internazionale, leggasi quello di accordo nazionale guidato da Fayez al Serraj. A spiegarlo senza troppi giri di parole è stato il presidente turco, Erdogan, che ha appunto annunciato: “Se la Libia dovesse chiedere assistenza militare, la Turchia prenderà una decisione in merito in modo indipendente. Non chiederemo il permesso a nessuno″. Qualora la Turchia dovesse entrare nel conflitto, la questione entrerà nel Consiglio europeo previsto per domani, giovedì 12 dicembre, a Bruxelles, come fanno sapere fonti europee. Come ricorda l’Huffington post, la questione è molto delicata, in quanto l’Unione Europea è un po’ con le mani legate, tenendo conto che Erdogan è colui che blocca tutti i flussi migratori proveniente dai Balcani.
LIBIA, TURCHIA PRONTA INTERVENTO MILITARE, VON DER LEYEN: “INACCETTABILE”
Nel contempo, difficile anche prendere una posizione nei confronti di Al Serraj, anche se questi ha voltato le spalle all’Italia, il paese che più si è battuto negli ultimi anni per legittimare il governo di Tripoli. Il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, ha già convocato nella mattinata di ieri un vertice a Palazzo Chigi con il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese. Nel contempo si è già esposta la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, che ha definito l’accordo fra Tripoli e Ankara “inaccettabile”, aggiungendo: “Invieremo un chiaro messaggio alla Turchia”. Sulla questione si era invece espresso poco tempo fa il Premier Conte: “Non esiste un’opzione militare risolutiva, solo un processo politico inclusivo potrà condurre ad una stabilizzazione piena e duratura del Paese”. Simile il pensiero di Di Maio: “Se veramente vogliamo stabilizzare la Libia, l’Europa deve far sentire la propria voce. L’Europa rischia di essere inconsistente in Libia. Il tema libico ci preoccupa tantissimo come Italia, e deve preoccupare l’intera Unione Europea”.