Gianfranco Librandi contro Maurizio Landini, Enrico Letta e Roberto Speranza. Loro tre sono nemici dell’Italia per l’imprenditore e deputato di Italia Viva. Intervenuto ai microfoni di “Coffee Break” ieri, ha esordito con una battuta: «È un vero piacere non parlare più di Covid, ma parlare di lavoro. Vuol dire che le cose stanno andando bene». Ora che i dati sono «fantastici», a detta di Librandi, comincia ad alzarsi la voce dei «nemici degli italiani». Il primo è il segretario della Cgil: «Meno Landini più lavoro. Ci pensiamo noi imprenditori a dare il lavoro e a creare posti di lavoro, basta che non veniamo intralciati dalle serrate che faceva questo signore e che vuole fare ancora». Quindi, è andato ancor più all’attacco: «Sa solo usare questo sistema, non c’è ragionamento. Ragiona con i tempi passati, non vede globalizzazione e innovazione. Lui non investe, lo facciamo noi che crediamo nell’Italia».



Ma se l’è presa anche con Enrico Letta, anche se rispetta molto il segretario del Partito democratico. «Vuole mettere tasse sui ricchi, che già contribuiscono in più visto che questo Paese è pieno di tasse e hanno in mano le aziende». Invece i ricchi andrebbero «accolti nella maniera migliore, devono essere messi nella condizione di fare economia e industria».



LIBRANDI VS LETTA E SPERANZA

Per il deputato di Italia Viva bisognerebbe invece andare a prendere i soldi dalle tasche dei giganti del web. «Sono anni che lavoriamo su questa cosa. Dobbiamo andare a prendere i soldi dagli imprenditori così scappano di nuovo?», ha tuonato Librandi. «I nostri imprenditori sono pronti a interpretare l’euforia economica che ci sarà. I posti di lavoro non saranno un problema, perché quei 500mila saranno subito ricoperti da altre proposte di lavoro. Quindi, in poche settimane-mesi l’Italia sarà un Paese tranquillo». Ci sono stati problemi col turismo, ma «tutto il comparto industriale ha tenuto duro, sono stati i nostri eroi». E con nonchalance afferma: «È vero che ci sono 500mila persone che magari perderanno il posto di lavoro, ma 130mila in questi primi mesi hanno avuto un nuovo lavoro».



Il terzo nemico dell’Italia per il deputato di Italia Viva è Roberto Speranza, il ministro della Salute: «Continua a frenare anche quando il virus non c’è più. Togliamo queste persone, facciamole riposare un attimo, così l’economia riparte e tutti avranno posti di lavoro, disoccupazione zero e gli italiani vissero felici e contenti».