Il libretto del Don Carlo: cosa succede nel primo atto dell’opera di Giuseppe Verdi

Don Carlo di Giuseppe Verdi è l’opera che dà il via alla nuova stagione della Scala di Milano. Quello dell’opera è un libretto molto ricco (qui lo trovate completo), che parte con un primo atto costituito da un’unica parte (quelli successivi sono invece divisi in più parti). L’atto parte nella foresta di Fontainebleau, in Francia, d’inverno. La prima ad apparire sulla scena è Elisabetta di Valois, figlia del re di Francia Enrico II, mentre attraversa la scena col paggio Tebaldo.



L’infante di Spagna, Don Carlo, è giunto in Francia in totale segreto per conoscerla, essendo Elisabetta la sua promessa sposa. La loro è un’unione che ha uno scopo ben particolare: suggellerà la pace tra Francia e Spagna, dopo decenni di lotte (Guerra d’Italia del 1551-1559) tra la Casa d’Asburgo ed i Valois. Quando Carlo osserva non visto Elisabetta per la prima volta, se ne innamora perdutamente. Quando però la incontra, Carlo inizialmente finge di essere un membro della delegazione del conte di Lerma, ambasciatore spagnolo in Francia. Poi, quando Tebaldo li lascia soli per cercare la strada del ritorno, Carlo le svela di essere il suo promesso sposo. (Aggiornamento di Anna Montesano)



Il libretto del Don Carlo curato da Joseph Méry e Camille du Locle, l’opera di Giuseppe Verdi da cinque a quattro atti

Don Carlo” è un’opera di Giuseppe Verdi, con libretto di Joseph Méry e Camille du Locle, basata sull’omonima tragedia di Friedrich Schiller e con alcune scene ispirate al dramma “Philippe II, Roi d’Espagne” di Eugène Cormon. La richiesta di comporre questa nuova Grand Opéra giunse a Verdi da Parigi nel 1864, e il libretto fu consegnato nell’estate del 1865. La prima rappresentazione si tenne l’11 marzo 1867 alla Salle Le Peletier del Théâtre de l’Académie Impériale de Musique di Parigi, in cinque atti e in lingua francese.



Successivamente, l’opera fu tradotta in italiano da Achille De Lauzières e subì diverse revisioni. La prima rappresentazione in italiano avvenne al Royal Italian Opera (ora Royal Opera House, Covent Garden di Londra) il 4 giugno dello stesso anno, sotto la direzione di Michele Costa. L’opera andò in scena per la prima volta in italiano al Teatro Comunale di Modena il 29 dicembre 1886, in una versione in cinque atti pubblicata da Ricordi nella riduzione per canto e pianoforte.

Don Carlo di Giuseppe Verde, un’opera ricca di contrasti

“Don Carlo” è collocato cronologicamente tra “La forza del destino” (1862) e “Aida” (1871) di Verdi, e il tempo aggiuntivo dedicato alla sua composizione si riflette in un maggiore grado di elaborazione, sia nei testi che nella parte musicale.  Le tematiche principali dell’opera includono il contrasto tra genitore e figlio, manifestato nel conflitto tra Filippo II di Spagna e Don Carlo; il contrasto tra due concezioni politiche, rappresentato dal confronto tra il Marchese di Posa e Filippo II; e il conflitto tra Stato e Chiesa, simboleggiato dalla lotta di Filippo II contro il potere temporale della Chiesa, personificato dal Grande Inquisitore.

Nel “Don Carlo”, Verdi approfondisce la caratterizzazione psicologica dei personaggi, mostrando Filippo II come una figura negativa con sfumature patetiche, Don Carlo come un romantico impulsivo, Elisabetta come una figura femminile rassegnata all’infelicità, e il Grande Inquisitore come arbitro di tutti i destini.