Non veniva eseguita dal 1999 l’opera di Giuseppe Verdi che alla Prima della Scala 2024 apre la nuova stagione teatrale. Il libretto “La forza del destino” vi consente di scoprire quali sono le melodie verdiane memorabili che comprende, ma se volete vedere dal vivo il manoscritto, allora dovete sapere che il libretto originale ha una storia molto particolare, visto che è stato scoperto quasi per caso e ora è in mostra al museo della Scala.
Merito della studiosa Laura Nicora, che si è resa conto di questo capolavoro e lo ha portato a un privato per una valutazione. Pe non farlo scappare all’estero, lo ha acquistato Carlo Hruby, che intende donarlo al Comune di Varallo Sesia (Vercelli) per via del suo legame.
L’imprenditore, prima di renderlo pubblico, ha contattato lo studioso verdiano Fortunato Ortombina, che sta per prendere la guida proprio della Scala. In un mese è stata pianificata la digitalizzazione, i primi studi sono stati inseriti nel programma di sala a disposizione da oggi e poi entro l’anno verrà pubblicata la copia anastatica. Il manoscritto del libretto La forza del destino evidenzia come il primo atto abbia tre versioni diverse, invece l’aria La Vergine degli angeli è priva di modifiche. (agg. di Silvana Palazzo)
LIBRETTO LA FORZA DEL DESTINO ORIGINALE COMPLETO E SINTESI
La Forza del destino, in scena alla Prima alla Scala 2024, è una delle opere più seguite di Giuseppe Verdi, il cui libretto è di Francesco Maria Piave. Eppure, si è diffusa la credenza che porti sfortuna, tanto da essere chiamata l’opera “innominabile” del maestro.
Hanno inciso alcuni episodi che ne hanno segnato la storia, eventi sfortunati veri o presunti, tra malattie e morti di membri del cast e della produzione. Tutto ciò ha alimentato la superstizione, ma al Teatro la Scala tutto è pronto per inaugurare la nuova stagione con quest’opera in quattro atti tratta dal testo di Angel de Saavedra, duca di Rivas.
Oltre a mettere a disposizione il file pdf del libretto La forza del destino, il Teatro la Scala ha fornito anche la sintesi dell’opera, che esplora diversi temi, come destino, vendetta e redenzione, lasciando alla musica il compito di riflettere le intense emozioni dei personaggi.
TRAMA LA FORZA DEL DESTINO ORIGINALE PER ATTI
La forza del destino è ambientata tra Italia e Spagna nel ‘700. L’opera, in quattro anni, copre un lungo periodo temporale: sono coperti 18 mesi con il primo atto e il secondo, passano alcuni anni fino al terzo, invece oltre 5 anni tra il terzo atto e il quarto (e ultimo).
La storia si apre in Spagna: nel primo atto ci sono due innamorati che meditano la fuga per realizzare il sogno di sposarsi. Sono Leonora di Vargas, figlia del marchese di Calatrava, e don Alvaro, discendente dalla famiglia reale Inca. L’intervento del marchese sembra rovinare i piani della coppia, ma il giovane finisce per uccidere accidentalmente l’uomo e, quindi, è costretto a fuggire con l’amata.
Nel secondo atto c’è il fratello di Leonora che cerca i due amanti per compiere la sua vendetta. Si scopre così che il marchese è ancora vivo ed è a lui che Leonora chiede perdono, rivelandogli di voler vivere come un’eremita. Nel terzo atto c’è invece don Alvaro che canta le sue sventure nella speranza di morire in guerra, credendo che l’amata sia morta. Inoltre, c’è la sfida a duello con il fratello di Leonora, don Carlo, che però viene interrotto.
Il terzo atto si chiude con don Alvaro che trova rifugio in un monastero, nel quarto si scopre che si fa frate e che deve nuovamente sfidare a duello il fratello dell’amata. Proprio Leonora, dopo essersi dichiarata ancora innamorata di lui, scopre che il suo amato è alla ricerca di un confessore perché ha ferito a morte don Carlo. Nel precipitarsi da loro viene pugnalata dal fratello, che ancora meditava vendetta, quindi la donna muore tra le braccia di don Alvaro, che maledice il suo destino.
LIBRETTO LA FORZA DEL DESTINO ORIGINALE IN MOSTRA
In occasione della Prima della Scala 2024, il Teatro ha esposto la prima stesura manoscritta del libretto de “La forza del destino” preparato da Francesco Maria Piave in contatto col maestro Giuseppe Verdi. L’originale è stato scoperto recentemente e ora è di proprietà di un privato: venne scritto da Piave e poi annotato da Verdi. Ora le pagine sono digitalizzate, grazie al lavoro svolto con la Biblioteca dell’università Cattolica, e alcune di esse sono esposte al Museo teatrale alla Scala proprio durante la rappresentazione dell’opera “La forza del destino“. Alcune pagine sono state inserite nel libretto di sala.
Il manoscritto ha 85 pagine e tante cancellature, le pagine che contengono il secondo atto sono legate con uno spago antico, mentre quelle con gli altri atti sono “sciolte”. Ci sono poi alcuni fogli di diverse dimensioni con gli appunti di Piave, ma gli interventi di Verdi sono numerosi.