Tra la prima versione de “La Traviata” andata in scena nel 1853 e la seconda andata in scena nel 1854 furono apportate delle modifiche da parte del musicista che, non soddisfatto totalmente della prima rappresentazione decise di rimettere mano allo spartito in vista della riproposta dell’opera al Teatro San Benedetto di Venezia. I cambiamenti però non riguardarono il libretto dell’opera che invece rimase invariato. Il musicista, in una lettera al suo editore Tito I Ricordi spiegò le motivazioni della sua scelta dicendo: “Sappiate addunque che la Traviata che si eseguisce ora al S. Benedetto è la stessa che si eseguì l’anno passato alla Fenice, ad eccezione di alcuni trasporti di tono e di qualche punta che io stesso ho fatto per adattarla meglio a questi cantanti. Del resto non un pezzo è stato cambiato”. (Aggiornamento Adriana Lavecchia)



Il soggetto di Violetta, un personaggio “originale e accattivante”

La trama de La Traviata, opera di Giuseppe Verdi scritta da Francesco Maria Piave è stata ispirata all’opera La signora delle Camelie di Alexandre Dumas figlio che a sua volta ha tratto l’ispirazione da una storia realmente accaduta a lui in prima persona. La trama narra di una giovane ragazza di provincia che arrivata a Parigi ha subito una storia con lo scrittore. Il soggetto così scabroso per i tempi in cui l’opera venne pubblicata per la prima volta fu appositamente voluto dal compositore che in una lettera al suo librettista scrisse: “Ti prego dunque di adoperarti affinchè questo soggetto sia il più possibile originale e accattivante nei confronti di un pubblico sempre teso a cercare in argomenti inusuali un confine alla propria moralità”. (Aggiornamento Adriana Lavecchia)



La Traviata di Giuseppe Verdi, ispirata a La signora delle Camelie

La Traviata è un’opera di Giuseppe Verdi che ha avuto la sua prima rappresentazione al Teatro La Fenice di Venezia il 6 marzo 1853, la trama è tratta dall’opera teatrale “La signora delle camelie di Alexandre Dumas figlio che l’autore trasse a sua volta dall’omonimo romanzo. L’opera di Giuseppe Verdi e Francesco Maria Piave che si è occupato della scrittura del libretto è considerata parte integrante della famosa “Trilogia popolare” del musicista emiliano insieme a “Il Trovatore” e a “Rigoletto”. Durante la sua prima rappresentazione l’opera non ottenne il successo atteso dal suo autore soprattutto per via degli argomenti di cui l’opera trattava considerati scabrosi per l’epoca. L’opera ottenne il successo con la seconda rappresentazione grazie anche all’interpretazione della soprano Maria Spezia Aldighieri . (Aggiornamento Adriana Lavecchia)



La traviata opera di Giuseppe Verdi, libretto di Francesco Maria Piave

La traviata” è un’opera in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave, tratto dalla pièce teatrale di Alexandre Dumas figlio “La signora delle camelie” (titolo originale: “La Dame aux camélias”) del 1848. Il romanzo è la trasposizione romanzata della storia d’amore dell’autore con Marie Duplessis e rappresenta la vita e i segreti del “demi-monde”. La prima rappresentazione de “La traviata” – l’opera lirica più rappresentata al mondo – avvenne al Teatro La Fenice di Venezia il 6 marzo 1853, ma non fu il successo che il compositore si aspettava. Dopo la prima del 6 marzo 1853, Verdi chiese a Ricordi una copia dello spartito per apportare alcune modifiche per la riproposta dell’opera al Teatro San Benedetto, il 6 maggio 1854. Dalle lettere di Tito I Ricordi si evince che Verdi aveva “aggiustato” cinque pezzi della partitura: “Sappiate addunque che la Traviata che si eseguisce ora al S. Benedetto è la stessa, stessissima che si eseguì l’anno passato alla Fenice, ad eccezione di alcuni trasporti di tono, e di qualche puntata che io stesso ho fatto per adattarla meglio a questi cantanti…”, scrisse Verdi a De Sanctis. La versione del 1854 è quella che si esegue tuttora nei teatri. CLICCA QUI PER VEDERE IL LIBRETTO “LA TRAVIATA” 

Libretto “La traviata”: I personaggi

Il libretto “La traviata” svela che la protagonista  è Violetta Valéry (soprano), cortigiana e mantenuta, protetta del Barone Duphol. Durante una festa, nella sua casa, conosce il giovane Alfredo Germont e se ne innamora. Il loro amore viene ostacolato dal padre di Alfredo, Giorgio, a causa del passato della donna. Il protagonista maschile è Alfredo Germont (tenore), giovane gentiluomo che si innamora di Violetta. I due vivono momenti felici in campagna, ma il giovane è costretto a tornare a Parigi a causa di problemi economici. Giorgio Germont (baritono) è padre di Alfredo. Ostacola la storia d’amore tra il figlio e Violetta, temendo uno scandalo. Sul finale si pentirà della sua scelta. Il Barone Duphol (baritono) è protettore e amante di Violetta Valéry. Flora Bervoix (mezzosoprano) p un’amica di Violetta, mentre Annina (mezzosoprano) è la cameriera della cortigiana. Gli ultimi personaggi sono il dottor Grenvil (basso), medico di Violetta, e Gastone (tenore), colui che presenta Alfredo a Violetta.

La traviata, la trama dell’opera

Il libretto “La traviata” indica la seguente trama: Violetta Valéry vive a Parigi, dove conduce una vita facile nel lusso e nelle feste. La giovane donna, malata di tisi, è consapevole che la sua vita sarà breve. A una delle feste conosce Alfredo Germont, che, da tempo innamorato di lei, si dichiara. Quando il giovane le chiede di rivederla, Violetta gli dona una camelia, che lui dovrà riportarle quando sarà appassita. Dopo il successivo incontro, Violetta e Alfredo si trasferiscono in campagna per vivere il loro amore. Annina, la domestica di Violetta, rivela ad Alfredo che la donna ha venduto i suoi averi per mantenerli. Giorgio Germont, padre di Alfredo, fa visita a Violetta e le chiede di lasciare il figlio, perché il suo passato getta discredito sulla famiglia. Per amore di Alfredo, Violetta se ne va lasciandogli una lettera di addio in cui gli spiega che sta tornando dal barone Douphol, suo amante in passato. Durante una festa Alfredo umilia Violetta che sviene e il barone Douphol sfida a duello Alfredo. Violetta sempre più provata dalla tisi riceve una lettera da Giorgio Germont, che le dice di essersi pentito di aver separato lei e Alfredo e di aver rivelato al figlio tutta la verità. Alfredo arriva al capezzale di Violetta: i due si promettono amore e felicità, ma la donne muore tra le braccia dell’amato.