Una parte tra le più note di tutta l’opera scritta da Giuseppe Verdi e Temistocle Solera è il coro del Va pensiero sull’ali dorate collocato nella terza parte dell’opera quando gli ebrei davanti al fiume Eufrate, condannati a morte, rimpiangono la loro patria. I versi scritti dal poeta sono ispirati al salmo 137. Il Nabucco e in particolare questo coro divenne subito parte del repertorio di tutto il pubblico che decise di intonarlo anche durante il funerale del musicista nel 1901. La trama dell’opera ruota attorno al triangolo amoroso tra il gran profeta Zaccaria, Fenena, figlia di Nabucodonosor e Abigaille.
Il soggetto patriottico non voluto da Giuseppe Verdi
L’opera di Giuseppe Verdi Nabucco su libretto di Temistocle Solera già dopo la prima rappresentazione ha assunto un valore patriottico per tutti coloro che assistettero alla rappresentazione, anche se le intenzioni del musicista non erano quelle di mettere in scena un dramma patriottico e come ha affermato Riccardo Muti, uno tra i più grandi interpreti verdiani: “Verdi quando ha scritto il Nabucco, non pensava neppure ai moti rivoluzionari che sono venuti dopo. Verdi ha scritto il Nabucco perchè era innamorato della Bibbia. Quando si è accorto che poteva sventolarvi la patria, lo ha fatto e vi ha aggiunto altri fini”. (Aggiornamento Adriana Lavecchia)
Nabucco opera di Giuseppe Verdi, libretto di Temistocle Solera
“Nabucco” è la terza opera lirica di Giuseppe Verdi, che ne decretò il successo. Composta su libretto di Temistocle Solera, l’opera fece il suo debutto il 9 marzo 1842 al Teatro alla Scala di Milano alla presenza di Gaetano Donizetti. L’opera, in quattro atti, venne realizzato dopo un periodo molto travagliato della vita di Verdi: l’opera “Un giorno di regno” era stato un fiasco nel 1840 e nello stesso anno morì la moglie Margherita Barezzi, dopo le premature scomparse dei figli Virginia (nel 1838) e Icilio (nel 1839) entrambi di un anno. Verdi venne contattato dall’impresario Bartolomeo Merelli che gli propose un libretto composto da Temistocle Solera, dal nome “Nabucco”. Verdi fu molto colpito e nel 1841 concluse la partitura musicale. Il brano più celebre del “Nabucco” è senza dubbio il coro del “Va, pensiero”, collocato nella parte terza e cantato dagli Ebrei prigionieri in Babilonia. Temistocle Solera scrisse i versi ispirandosi al salmo 137, Super flumina Babylonis (Sui fiumi di Babilonia). CLICCA QUI PER VEDERE IL LIBRETTO “NABUCCO”
Libretto Nabucco: i personaggi
Il libretto del “Nabucco” presenta i personaggi principali dell’opera di Giuseppe Verdi. Il protagonista è Nabucodonosor (Baritono), re dei Babilonesi che conquista Gerusalemme. Ismaele (Tenore) è il nipote di Sedecia, re di Gerusalemme, conteso da Fenena e Abigaille. Il giovane però è innamorato di Fenena (Soprano), figlia di Nabucodonosor. Abigaille (Soprano) è una schiava e figlia adottiva di Nabucodonosor, nel corso dell’opera scoprirà di essere in realtà figlia illegittima del re dei Babilonesi. Zaccaria (Basso) è il gran profeta degli Ebrei e Anna (soprano) è sua sorella. Abdallo (Tenore) è un vecchio ufficiale e del re di Babilonia.
Nabucco, la trama dell’opera di Giuseppe Verdi
Ecco la trama del libretto del “Nabucco”. Nabucodonosor re di Babilonia, conquista la città di Gerusalemme. La figlia Fenena è stata rapita dal profeta Zaccaria. La giovane viene affidata a Ismaele, nipote del re di Gerusalemme, che vuole fuggire con lei. In passato, mentre si trovava a Babilonia come prigioniero, Ismaele era stato liberato proprio da Fenena, di lui innamorata. Anche Abigaille, figliastra del re babilonese, è innamorata di Ismaele. Dopo essere stata liberata, Fenana si converte alla causa degli ebrei, mentre Abigaille imbeccata dal Gran Sacerdote di Belo della notizia della morte in guerra del re, ne approfitta per salire al trono. Ma Nabucodonosor non è morto, anzi torna ed esige di essere adorato come un dio: subito un fulmine lo copisce. Abigaille prende la corona e si autoproclama regina: fa rinchiudere suo padre e condanna a morte Fenena e tutto il popolo ebraico. Nabucodonosor, grazie all’aiuto del fedele Abdallo, rinsavisce e riprende il trono: libera Fenana e gli ebrei, e si converte al giudaismo. Abigaille si toglie la vita avvelenandosi.